Messaggero - L'arbitro stende il Pescara

Il bicchiere è mezzo pieno e mezzo vuoto. Nella parte vuota c'è la sconfitta interna (0-1) contro la Spal che frena la rimonta e il pessimo arbitraggio di La Penna che ha praticamente regalato i tre punti all'ex Pasquale Marino. Nella parte piena, c'è un primo tempo che sul piano del gioco è stato forse il migliore della stagione e una solidità mentale che ha consentito ai biancazzurri di tenere viva la partita fino alla fine, malgrado lo svantaggio e l'inferiorità numerica. Per una volta cominciamo dall'arbitro. Non succede quasi mai, ma per una volta non ci si può esimere, perché la direzione di gara di La Penna è stata decisiva.

Troppi gli errori, quasi tutti a vantaggio della Spal. A cominciare dal rigore inesistente fischiato a Scognamiglio, passando per la prima ammonizione di Drudi, arrivando poi all'espulsione, dove il giocatore sbaglia andando al testa a testa con Mora ma non colpisce l'avversario che comunque, nell'occasione, non viene ammonito. E finendo poi con la mancata espulsione di Sernicola a un quarto d'ora dalla fine. Un peccato, perché il Pescara ha confermato di essere in crescita, di avere ritrovato fiducia, solidità. Magari è tardi, magari non basterà, ma il Delfino adesso è vivo.