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Prestiti al 30/6 verso la proroga: chi rientra da campionati chiusi non può giocare dopo l’1 luglio
martedì 26 maggio 2020, 21:19Primo Piano
di Redazione TuttoPotenza
per Tuttopotenza.com
fonte salernitananews.it

Prestiti al 30/6 verso la proroga: chi rientra da campionati chiusi non può giocare dopo l’1 luglio

La canonica scadenza del 30 giugno sta comportando dubbi e azioni eccezionali sulla durata dei contratti che dovrebbero essere prorogati al 31 agosto, adeguandoli alla scadenza della stagione sportiva. Ma se per i vincoli in scadenza ci sono casi diversi a seconda degli interessati, per quanto concerne i prestiti la situazione potrebbe essere decisamente più comoda con accordi tra le società.Anche perché se la cessione temporanea è stata fatta per la stagione 2019/20, va da sé che l’estensione dal 30 giugno al 31 agosto può considerarsi poco più di una formalità.

Ma cosa accade ai calciatori in prestito per la corrente stagione a sodalizi che partecipano a campionati dichiarati ufficialmente conclusi? Sulla carta, dall’1 luglio dovrebbero tornare alla società di appartenenza, in forza di un rapporto di lavoro sussistente che scatterebbe da quella data. Nella pratica però potrebbe non essere così e dunque i giocatori rientrati da prestiti non potranno disputare partite con le società di appartenenza a luglio e agosto, bensì dovranno attendere la stagione 2020/21 e la data dell’1 settembre. Il motivo è semplice: non possono essere effettuati rientri da prestito – operazioni di mercato a tutti gli effetti – fuori sessione della campagna trasferimenti. Per cui, nonostante il contratto di lavoro vigente, la prestazione sportiva non sarebbe possibile prima dell’inizio della prossima stagione. In secondo luogo, le liste over sono in questo periodo bloccate e non modificabili. E se il calciatore in questione fosse un under? Anche in tal caso, nonostante la lista illimitata, varrebbe il concetto di cui sopra e il principio generale della Fifa che vieta l’alterazione delle competizioni sportive, con alcune società che potrebbero indebitamente trarre un vantaggio dai rientri “anticipati” dei prestiti.