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CALCIO CAOS - Gaz.Sport: "Il Governo interviene sui bilanci, poi tocca alla giustizia sportiva?"
martedì 25 settembre 2018, 11:06Le notizie
di Redazione Tuttoreggina
per Tuttoreggina.com

CALCIO CAOS - Gaz.Sport: "Il Governo interviene sui bilanci, poi tocca alla giustizia sportiva?"

Interessante articolo proposto dal collega Marco Iaria su Gazzetta dello Sport, pagine nazionali, in merito ad un intervento del Governo sui bilanci del club: "Decreto Salvini: revisioni già obbligatorie per i bilanci dei club, ma si punta a stringere il cerchio. Poi tocca alla giustizia?".

Calendario alla mano, è finita da qualche giorno la terribile estate del calcio italiano, fuori dal Mondiale e in preda a un cortocircuito giuridico e regolamentare senza precedenti. Ma il grande caos, che tiene ancora in sospeso i campionati di B e C, non è passato inosservato dalle parti di Palazzo Chigi. Si spiega così l’inserimento, in extremis, di una norma specifica sul pallone nel decreto Salvini dedicato a sicurezza e immigrazione. Il testo è stato licenziato ieri dal consiglio dei ministri ed è ora al vaglio del capo dello Stato Sergio Mattarella. A un certo punto c’è scritto: «A partire dalla stagione sportiva 2019-2020 possono accedere alla ripartizione della quota dei diritti audiovisivi da assegnare ai partecipanti ai campionati di calcio di Serie A e B solo le società, quotate e non quotate, che abbiano sottoposto i propri bilanci alla revisione legale svolta da una società di revisione iscritta nel registro dei revisori contabili, la quale, limitatamente a tali incarichi, è soggetta alla vigilanza della Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob, ndr )». Incarichi che «hanno la durata di tre esercizi e non possono essere rinnovati o nuovamente conferiti se non siano decorsi almeno tre anni dalla data di cessazione dei precedenti».

NOVITA' In realtà le norme federali interne (Noif) prevedono già l’obbligo per le società non solo di A e B ma anche di C di avere bilanci sottoposti alla revisione di società iscritte nel registro dei revisori legali istituito presso il ministero dell’Economia e delle Finanze. Qual è la novità allora? Un tecnicismo che potrebbe consentire controlli più ferrei e, soprattutto, terzi. In futuro le società di revisione cui le squadre di calcio dovranno rivolgersi saranno soggette alla vigilanza della Consob, limitatamente agli incarichi “calcistici”, quindi alla certificazione dei relativi bilanci. È un avviso ai naviganti, quello del Governo. Un messaggio alle squadre e alle istituzioni del calcio, perché evidentemente l’attuale sistema di controlli non è sufficiente per l’esecutivo Lega-Cinque Stelle. Non a caso, fonti del Governo spiegano che si tratta di una proposta «seria e moralizzatrice» che «serve a mettere ordine nei conti del calcio». Il riferimento alla Consob per la certificazione dei bilanci, che andrà ovviamente puntualizzato e definito nel percorso di conversione in legge del decreto, nasconde un significato politico: è necessario l’intervento di un organismo indipendente rispetto ai palazzi del pallone, con una conseguente verifica dell’attività della Covisoc. È da vedere, tuttavia, come questo intendimento possa tramutarsi in un effettivo, ed efficace, cambiamento per evitare fallimenti e cancellazioni come quello recente del Bari. I problemi di tenuta economico-finanziaria del sistema calcio non si possono semplicemente risolvere con un potenziamento dell’attività di certificazione dei bilanci se poi non vengono introdotte misure che impediscano ai club a spendere più di quanto riescano a fatturare (salvo adeguate coperture). Ma la mossa di ieri è un primo passo. Sono allo studio soluzioni tecniche che consentano di rafforzare tutto l’apparato normativo in termini di controlli economico-finanziari, in modo da andare oltre le Noif. Peraltro il Governo non intende fermarsi a questo ambito.

GIUSTIZIA L’attenzione è anche sulla giustizia sportiva, in preda a uno sfasamento dei tempi rispetto alle necessità dell’attività sportiva e, addirittura, a una distonia tra i diversi organi. Da più parti si è invocato un intervento di Palazzo Chigi per porre fine allo stato di incertezza sui format dei campionati. Difficilmente il Governo potrà intervenire con un atto d’imperio sui procedimenti in corso. Ma ha tutta l’intenzione di evitare il ripetersi di questo caos. Qualche giorno fa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, è stato chiaro: «Ogni estate offre uno spettacolo indecoroso: se non è di grado di normarsi da solo, dovrà pensarci il legislatore. Se il Parlamento sarà d’accordo, dovremmo pensare e immaginare delle forme di vigilanza e controllo sulle società che non possono essere quelle odierne».