Gozzi (Virtus Entella): "Anche la B è insostenibile: serve il salary cap. In campo solo quando ci potrà essere il pubblico"
Il patron della Virtus Entella, Gozzi, ha parlato a Gaz.Sport del futuro del calcio italiano e delle prospettive di uscita dalla crisi economica derivante dal coronavirus:
"O ci diamo una regolata o è dura, sopratutto dalla B in giù. Credo che l’ultima assemblea di B sia stata una pietra miliare: è necessario rendere sostenibile questa attività, altrimenti molti imprenditori seri non se ne occuperemo più e si darà campo agli avventurieri. Con gli operai in cassa integrazione non potremo più mettere nostre risorse. Bisogna avere costi uguali ai ricavi".
Perdite ingenti anche per la Cadetteria: "La stagione scorsa più di 90 milioni. Non è possibile. Chi ce li mette tutti quei soldi? E questo stop costa quasi 3 milioni di euro in media a club. Serve il salary cap per contenere i costi. Se poi uno vuole fare il pazzo, lo fa con i suoi soldi e lascia agli altri la mutualità".
Sulla ripresa dei tornei: "Stirpe ha anticipato una posizione che poi ha portato avanti la Fifa. Bisogna tornare in campo quando ci potrà essere il pubblico. Se si può, facciamolo in autunno. E la stagione 2020-21 sarà tutta nel 2021, da gennaio a ottobre, e così nel 2022 quando ci sarà lo stop per i Mondiali del Qatar".
Sul format dei tornei: "Potremo parlare di format solo quando sapremo in quanti saranno vivi dopo questo tsunami, ci sarà una selezione naturale. E bisogna riflettere sulle regole per iscriversi".
Sul l taglio degli stipendi: "Se non si gioca, non si può pretendere il pagamento della prestazione. Lo dice la legge. Se sarà possibile riprendere in condizione di sicurezza degli atleti, ci sarà una discussione con i calciatori per il periodo in cui torneranno ad allenarsi".