Salernitana, ripartire creando innanzitutto un gruppo squadra solido

Nella stagione disastrosa che volge al termine e che ha portato la Salernitana a retrocedere in Serie B è venuta a mancare una delle componenti fondamentali in generale di ogni squadra di calcio e che aveva caratterizzato le ultime annate della Bersagliera, l'unione del gruppo. La compagine granata ha conservato gran parte della rosa che lo scorso anno si era salvata a tre giornate dalla fine, certo ha perso alcuni calciatori importanti come Piatek, Vilhena, Nicolussi Caviglia e Troost-Ekong ma ha tenuto tutti i big.

Lo spogliatoio però si è sfaldato sin dai primi giorni di ritiro, la Salernitana non è stata una squadra unita dall'inizio e non lo è mai diventata nel corso del campionato. Tanti stranieri, gruppetti divisi, giocatori fuori rosa, altri che volevano andare via e la mancanza di una figura nello spogliatoio che riportasse all'ordine e all'unità di intenti.

Prima ancora di creare una squadra forte tecnicamente, è fondamentale crearne una coesa e quindi unita, con calciatori che si rispettano e rispettano la maglia che indossano, si stimano e stanno bene insieme. Vale ancora di più in cadetteria, dove c'è meno tecnica e più cattiveria agonistica, la Salernitana di Castori del 2020/2021 che vinse il campionato di B sorprendendo squadre sulla carta più accreditate ne è l'esempio calzante.