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SALERNITANA: la doverosa distinzione tra maglia e società nel rispetto delle scelte di tuttiTUTTO mercato WEB
© foto di Carlo Giacomazza/TuttoSalernitana.com
giovedì 10 settembre 2020, 12:00News
di Gaetano Ferraiuolo
per Tuttosalernitana.com

SALERNITANA: la doverosa distinzione tra maglia e società nel rispetto delle scelte di tutti

Diciamo la verità: in passato la compilazione dei calendari rappresentava un momento di grande emozione per la torcida granata, pronta a sbizzarrirsi in pronostici di ogni genere e a segnare le date delle trasferte più importanti. Sarà perchè il Governo ha chiuso gli stadi, sarà perchè c'è un clima di malumore generale, ma oggi non si respirava il solito clima d'attesa. Colpa dei soliti soloni dei social che, a breve, avranno la possibilità di divertirsi in caso di sconfitta come non accade dalla sfida interna contro lo Spezia. Non sembrerà vero ai nickname fasulli e ai fomentatori d'odio riprendere con le teorie deliranti delle sconfitte preconfezionate e con l'esaltazione di tutto ciò che non appartiene al mondo granata. Per la serie "ridateci i tempi del Vestuti sempre pieno anche dopo 30 anni di fila in terza serie senza competere per nulla".

Ad ogni modo ribadiamo un concetto fondamentale: tutte le decisioni assunte dagli ultras, dai club e dai veri tifosi meritano rispetto. Chi diserta non è un gufo, chi va allo stadio non è un colluso nè complice di nulla. E' purtroppo doveroso rimarcare un qualcosa che sembrava scontato, ma che invece si fa fatica a comprendere: la società è una cosa, la maglia un'altra. In passato anche Aliberti, Soglia, Casillo e Lombardi furono duramente contestati a suon di striscioni, cori e coreografie, ma giammai la Salernitana è scesa in campo in un Arechi spettrale e senza l'appoggio del dodicesimo uomo. Se davvero l' "odio" per Lotito viene prima dell'amore per la maglia significa che si sta andando in una direzione quantomeno discutibile. Va benissimo istituire comitati che chiedano chiarezza sul discorso multiproprietà, legittimo aspirare ad un cambio ai vertici qualora non venga allestita una squadra competitiva, assolutamente sacrosanto restare a casa ed esprimere dissenso evitando di sottoscrivere abbonamenti o acquistare il regolare biglietto. Ma chi scrive "sarà la prima sconfitta in casa" e "speriamo di retrocedere" non è nemmeno lontanamente accostabile al variegato mondo del tifo granata.

Del resto quanto accaduto nel 2018-19 dovrebbe essere da insegnamento: anche in quel caso si scelse la linea della diserzione ad oltranza, ma i patron rimasero saldi al proprio posto mentre la Salernitana stava retrocedendo. Per fortuna quasi 16mila persone diedero un segnale di grandissima maturità accantonando tutto nella doppia sfida playout col Venezia. La speranza è che la curva, composta da gente che ci mette la faccia e che ama visceralmente la città e la sua squadra di calcio, possa adottare una linea equilibrata. Nel rispetto delle opinioni di tutti, ma con il prioritario obiettivo di sostenere la Salernitana.