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Il racconto di un cattivo esempio di tifo vissuto a La Spezia, che non cancella però la sportività della tifoseria spezzinaTUTTO mercato WEB
© foto di Niccolò Pasta
lunedì 18 ottobre 2021, 17:00News
di Simone Caravano
per Tuttosalernitana.com

Il racconto di un cattivo esempio di tifo vissuto a La Spezia, che non cancella però la sportività della tifoseria spezzina

Il calcio è uno degli sport, se non lo sport, che riesce a toccare maggiormente le corde emozionali di ciascun tifoso, dai più piccoli ai più anziani. Peccato che in alcune occasioni questo grande potere del pallone viene oscurato da qualche elemento, per fortuna isolato, che per manie di protagonismo personali e ingiustificate, non permette di vivere la partita come puro momento di emozione. Facciamo infatti un passo indietro, a sabato scorso allo stadio Picco di La Spezia.

È il minuto trentanove quando Obi passa la palla a Simy, che salta in dribbling il portiere spezzino Provedel e firma il provvisorio vantaggio granata. Per la gioia della rete un gruppo di supporter granata nel settore Gradinata, compreso il sottoscritto, si alza in piedi ed esulta, con il classico grido gol e una normale euforia per la rete della propria squadra del cuore. Tutto bello ed emozionante, fino a quando si gira un signore e inizia ad urlare a me e al resto dei tifosi in zona di stare muti e di non esultare, a muso duro e minacciandoci. Inizialmente così abbiamo tentato di spiegare al signore spezzino come noi avessimo solo esultato per la felicità del gol della Salernitana, senza mancare di rispetto a nessuno. Lui però non voleva sentire ragioni e anzi continuava con le minacce, avvicinandosi sempre di più a noi. Al che, per evitare inutili litigi, noi salernitani abbiamo deciso di non rispondere più e di non dare più corda a questa tristissima scenata. Tra coloro che hanno assistito alla scena  c’era anche la mamma del calciatore granata Luca Ranieri, tra l’altro spezzino doc, rimasta allibita e sorpresa dalla reazione del tifoso. La signora subito ci ha tenuto a prendere le distanze dal comportamento ingiustificato e dalle minacce del signore in questione, così come tanti altri tifosi dello Spezia lì presenti.

Ci tengo infatti a sottolineare la sportività e la lealtà dei molti tifosi spezzini, che hanno visto con i loro occhi tutta la scena. Alcuni sono venuti a scusarsi con me e con gli altri supporter granata per il comportamento, evidenziando l’ignoranza della scena e sottolineando come la tifoseria spezzina non sia per nulla come quel signore. Su questo, inoltre, posso assolutamente confermare come l’accoglienza dei tifosi di La Spezia sia stata esemplare e all’insegna della sportività.

Per esempio a testimonianza di quanto appena detto potrei raccontare un episodio, vissuto prima dell’inizio della partita, con un tifoso storico dello Spezia. Appena fuori dallo stadio, infatti, si avvicina un signore con la sciarpa dello Spezia, che con un fare gentile mi saluta e mi dà il benvenuto nella sua città. Così iniziamo un po’ a parlare della partita, delle due squadre e della sua passione per la squadra ligure, che segue ormai da oltre quarant’anni. Inoltre, essendo nello stesso settore dello stadio, entriamo insieme e decide anche di offrirmi un caffè al bar.

Insomma questa dovrebbe essere l’atmosfera e il modo in cui vivere le partite di calcio, all’insegna del rispetto reciproco e della sportività. Nella maggior parte dei casi ciò avviene, tranne per alcuni casi isolati che macchiano un po’ quella che è la bellezza del calcio e dell’andare a vedere un match allo stadio. Non è ammissibile il comportamento avuto da quel signore dopo il gol di Simy, non è il calcio a cui ci piace assistere e che amiamo.