Fuga di notizie dall'infermeria, società e calciatori chiedono spiegazioni

Che all'interno della società ci siano persone che spifferino all'esterno, e sempre nella stessa direzione, cose che dovrebbero restare nel chiuso dello spogliatoio è ormai acclarato. E già in passato la vecchia proprietà decise di non rinnovare il contratto a qualche tesserato per aver violato una regola interna ritenuta fondamentale anche per salvaguardare l'equilibrio del gruppo. Del resto quale professionista serio, tesserato per una squadra di serie A, avverte l'esigenza di "confessarsi" con un giornalista? A questi livelli sarebbe davvero grave. Sia chiaro: il giornalista va a caccia di notizie, se gli vengono "dettate" è giusto che le scriva. Di qualunque natura siano. E così può capitare che qualcuno perennemente in ritardo sul mercato riceva il "contentino" e la chiamata dall'amico per fare foto al nuovo arrivato, o che si indovini la formazione nonostante le lamentele in conferenza stampa di mister Nicola. Uno che, con stile e senza mai alzare i toni, aveva lasciato intendere che la cosa desse fastidio. "Sulle altre squadre non si legge mai nulla, qui invece conoscete tutto e rendete meno efficace anche il provvedimento delle porte chiuse.

Cerchiamo di dare una mano alla Salernitana" disse invece Ventura, lamentando questa fuga totalmente a danno dei colori granata. Ma se, su tutte queste argomentazioni, si può chiudere un occhio, il discorso diventa grave se si scrive qualcosa che riguarda la salute dei calciatori. Ormai da troppo tempo il sito ufficiale emette un bollettino medico che è differente da quello pubblicato, qualche ora dopo, da altre testate giornalistiche. La cosa non è piaciuta alla dirigenza nè agli stessi calciatori che, magari, per privacy preferirebbero non si sapessero tanti dettagli sulle loro condizioni di salute. L'area comunicazione, come ha detto dal primo giorno l'equo presidente Iervolino, dovrebbe fornire le medesime indicazioni a tutti e vigilare su queste "talpe" che, ribadiamo, violano il regolamento interno e mancano di rispetto a tesserati che non sono tenuti a far sapere come si sentano. Siamo certi che si risolverà anche questa problematica e, a fine mercato, non è affatto da escludere che il direttore sportivo De Sanctis possa pretendere da tutti coloro che quotidianamente lavorano a contatto con la squadra una totale riservatezza. Un conto è la foto al giocatore che arriva in albergo, un altro è pubblicare bollettini medici che il club preferisce non siano di dominio pubblico.