Salernitana, grana iscrizione: la FIGC tende la mano, tutto dipende da Lotito
E così Lotito, che ha provato fino alla fine a non perdere la sua creatura ("Le regole esistono per chi sa interpretarle, allestiremo una squadra competitiva...a prescindere dalla mia presenza" disse nel giorno della festa all'Arechi), dovrà rassegnarsi: non solo sarà necessario garantire risorse imponenti prima dell'iscrizione, ma dovrà indicare trustee e amministratori unici differenti. Anche perchè bisogna accorciare i tempi e favorire quegli imprenditori che non avrebbero alcun interesse a subentrare a ottobre, con una squadra già allestita e un mercato chiuso. Intanto mister Castori aspetta notizie, c'è un ritiro in alto mare e il ds Fabiani, fresco di rinnovo biennale, non può condurre nessuna operazione di mercato pur avendo adocchiato gente come Riccardo Gagliolo, Jean Daniel Akpa Akpro e Antonino La Gumina. Il rischio di perdere la categoria persiste, ma tutte le parti in causa lavoreranno per scongiurarlo anche per preservare il merito sportivo. Tutta la politica salernitana è scesa in campo: dal Parlamentare Piero De Luca al Sindaco Vincenzo Napoli e l'assessore Angelo Caramanno, qualcuno potrebbe chiedere una interrogazione parlamentare anche in risposta al Sindaco di Benevento Clemente Mastella. C'è poi la strada della giustizia ordinaria, quella che preoccupa la FIGC e che potrebbe mettere in discussione il famoso articolo 16 bis delle Noif in parte ritenuto, da qualcuno, anticostituzionale. "Non possiamo andare incontro ad un esproprio proletario, non è ammissibile che un imprenditore non possa fare calcio solo perchè la sorella è sposata col presidente della Lazio" ribadì Marco Mezzaroma dopo la trasferta di Pescara. Gabriele Gravina è troppo intelligente da non capire che una soluzione che prevede i granata in A sarebbe la migliore per tutti. Ma a Salerno, dopo i 20mila in piazza per festeggiare, è pronta una contestazione molto forte.