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TMW RADIO - Pavarese: "Napoli senza Insigne inimmaginabile, è l'ultima bandiera italiana"
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Luigi Pavarese intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Il dirigente sportivo Luigi Pavarese è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. L'intervista inizia dal Napoli e dall'impegno europeo col Legia: "La partita è importantissima ai fini del passaggio del turno. Purtroppo il passo falso interno dell'inizio ha pregiudicato un po' il cammino ma ora c'è un'occasione importante, da sfruttare: deve assolutamente vincere".
Cosa rappresenta l'Europa League per il Napoli?
"Per me è sempre importante avere la possibilità di andare avanti in manifestazioni internazionali. Negli anni scorsi, partecipando alla Champions, il Napoli aveva trovato identità e considerazione internazionale, ora può confermare quanto di buono fatto anche in campionato. Spalletti è stato eccezionale perché ha ridato a tutti senso di appartenenza e amore per la maglia, oltre che rispetto per la tifoseria. In più sfrutta tutti i giocatori per le sue qualità: ha avuto il merito di far resettare quanto accaduto nell'ultima giornata dello scorso campionato".
Cercheranno un terzino sinistro?
"Fino ad oggi non sono intervenuti perché convinti di poter recuperare Ghoulam. In questo mese c'è bisogno di avere risposte definitive: Mario Rui sta facendo un ottimo campionato, mentalmente però spesso è labile e commette errori. Comunque è stato tra i più positivi di questo inizio".
Dove ha inciso di più Spalletti rispetto a quanto lasciato da Gattuso?
"Sfrutta al meglio le qualità di Osimhen che, dopo il primo anno di ambientamento con Covid e qualche infortunio, ora sta esplodendo. Senza dimenticarsi l'importanza dell'innesto di Anguissa. Forse neanche Giuntoli che l'ha portato auspicava un inserimento così da parte del ragazzo, che non ha fatto altro che far riportare tutti ai propri ruoli. Con lui abbiamo rivisto il Fabian Ruiz dell'U21 spagnola, sono certo che ritroverà anche un posto in nazionale".
Come va a finire con Insigne?
"La forza di Insigne è quella del grande professionista: ha tenuto da parte il contratto, è concentrato sulla squadra. Sa che è un anno importante, soprattutto dopo essere stato tra i protagonisti dell'Europeo vinto dall'Italia di Mancini. Faccio fatica a immaginare un Napoli senza Insigne, è l'ultima bandiera del calcio italiano. Speriamo che chi deve fare un passo avanti lo faccia e chi deve fare quello indietro ne faccia pure qualcuno in più...".
Come mai tanti giocatori a scadenza?
"Non è negligenza delle società, fa parte dei giochi tra club, calciatori e procuratori. Il divario non è così forte e non vedo differenze abissali tra domanda e offerta".
Le società hanno innescato il meccanismo?
"Se si decide che oltre quel limite non si può andare, il problema è che c'è sempre qualcuno pronto a offrire molto di più. Capisco essere professionisti ma a volte bisogna anche ragionare col cuore, perché a certi livelli si è guadagnato e si guadagna abbastanza. Bisogna tenere conto dei tifosi".
Qual è l'avversaria più pericolosa per il Napoli nella corsa Scudetto?
"L'Inter a mio avviso è la favorita numero uno per la vittoria finale nonostante il divario che c'è in classifica. Del Milan c'è da sottolineare che ha superato il momento negativo dettato da infortuni e Covid in cui hanno ottenuto vittorie sporche, segnale che la mentalità è cambiata. Dimostra quanto vogliano puntare a vincere il campionato. In questo momento forse il Napoli è la squadra che gioca meglio, ma non ha avuto mancanze di infortuni o simili. Si pensa soprattutto a gennaio quando ci sarà da rinunciare a Osimhen, Koulibaly e Anguissa per la Coppa d'Africa... Ci sarà da aspettare fine novembre per il punto della situazione. Quella di Salerno, non me ne voglia Spalletti, è stata forse la prima vittoria sporca".
Cosa rappresenta l'Europa League per il Napoli?
"Per me è sempre importante avere la possibilità di andare avanti in manifestazioni internazionali. Negli anni scorsi, partecipando alla Champions, il Napoli aveva trovato identità e considerazione internazionale, ora può confermare quanto di buono fatto anche in campionato. Spalletti è stato eccezionale perché ha ridato a tutti senso di appartenenza e amore per la maglia, oltre che rispetto per la tifoseria. In più sfrutta tutti i giocatori per le sue qualità: ha avuto il merito di far resettare quanto accaduto nell'ultima giornata dello scorso campionato".
Cercheranno un terzino sinistro?
"Fino ad oggi non sono intervenuti perché convinti di poter recuperare Ghoulam. In questo mese c'è bisogno di avere risposte definitive: Mario Rui sta facendo un ottimo campionato, mentalmente però spesso è labile e commette errori. Comunque è stato tra i più positivi di questo inizio".
Dove ha inciso di più Spalletti rispetto a quanto lasciato da Gattuso?
"Sfrutta al meglio le qualità di Osimhen che, dopo il primo anno di ambientamento con Covid e qualche infortunio, ora sta esplodendo. Senza dimenticarsi l'importanza dell'innesto di Anguissa. Forse neanche Giuntoli che l'ha portato auspicava un inserimento così da parte del ragazzo, che non ha fatto altro che far riportare tutti ai propri ruoli. Con lui abbiamo rivisto il Fabian Ruiz dell'U21 spagnola, sono certo che ritroverà anche un posto in nazionale".
Come va a finire con Insigne?
"La forza di Insigne è quella del grande professionista: ha tenuto da parte il contratto, è concentrato sulla squadra. Sa che è un anno importante, soprattutto dopo essere stato tra i protagonisti dell'Europeo vinto dall'Italia di Mancini. Faccio fatica a immaginare un Napoli senza Insigne, è l'ultima bandiera del calcio italiano. Speriamo che chi deve fare un passo avanti lo faccia e chi deve fare quello indietro ne faccia pure qualcuno in più...".
Come mai tanti giocatori a scadenza?
"Non è negligenza delle società, fa parte dei giochi tra club, calciatori e procuratori. Il divario non è così forte e non vedo differenze abissali tra domanda e offerta".
Le società hanno innescato il meccanismo?
"Se si decide che oltre quel limite non si può andare, il problema è che c'è sempre qualcuno pronto a offrire molto di più. Capisco essere professionisti ma a volte bisogna anche ragionare col cuore, perché a certi livelli si è guadagnato e si guadagna abbastanza. Bisogna tenere conto dei tifosi".
Qual è l'avversaria più pericolosa per il Napoli nella corsa Scudetto?
"L'Inter a mio avviso è la favorita numero uno per la vittoria finale nonostante il divario che c'è in classifica. Del Milan c'è da sottolineare che ha superato il momento negativo dettato da infortuni e Covid in cui hanno ottenuto vittorie sporche, segnale che la mentalità è cambiata. Dimostra quanto vogliano puntare a vincere il campionato. In questo momento forse il Napoli è la squadra che gioca meglio, ma non ha avuto mancanze di infortuni o simili. Si pensa soprattutto a gennaio quando ci sarà da rinunciare a Osimhen, Koulibaly e Anguissa per la Coppa d'Africa... Ci sarà da aspettare fine novembre per il punto della situazione. Quella di Salerno, non me ne voglia Spalletti, è stata forse la prima vittoria sporca".
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