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Salernitana, confronto tra Iervolino, ds e Nicola. I tifosi attendono l'esordio azzurro di MazzocchiTUTTO mercato WEB
Nella foto Mazzocchi
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
sabato 24 settembre 2022, 09:15Serie A
di Luca Esposito

Salernitana, confronto tra Iervolino, ds e Nicola. I tifosi attendono l'esordio azzurro di Mazzocchi

Patron Iervolino, durante le celebrazioni per il Santo Patrono, lo ha ribadito pubblicamente: l'obiettivo della sua Salernitana è concludere la stagione nelle prime dieci posizioni. Fosse un modo per scuotere la squadra e trasmetterle carica e consapevolezza dei propri mezzi non ci sarebbe nulla da ridire: il presidente è un vulcanico, è un vincente in ogni ambito imprenditoriale ed è assolutamente legittimo sogni una costante ascesa dei granata dopo la miracolosa salvezza conseguita l'anno scorso grazie ad un rush finale entusiasmante. Se invece Iervolino è davvero convinto si debba alzare l'asticella in netto anticipo rispetto al progetto triennale presentato a luglio in conferenza stampa, è normale occorra una decisa accelerata da parte di una Salernitana capace di fermare la Juventus, di pareggiare a Udine, di mettere in difficoltà la Roma di Mourinho, ma anche di conquistare appena una vittoria in sette giornate e un solo punto in due scontri diretti interni con Empoli e Lecce. Da qui il confronto che la proprietà ha chiesto al direttore sportivo e allo staff tecnico. Iervolino ha investito 40 milioni di euro rivoluzionando la rosa e seguendo alla lettera tutte o quasi le indicazioni della dirigenza e attende spiegazioni rispetto - ad esempio - allo scarso rendimento di Bradaric e all'uso col contagocce di gente come Botheim, Valencia, Pirola e Sambia che è costata tanto ma, per ora, s'è vista poco. Nicola, dal canto suo, non può vantare numeri eccellenti. La sua Salernitana a tratti gioca un gran calcio ed ha un vantaggio di tre punti sulla zona caldissima, ma un successo nelle ultime undici gare ufficiali è bottino misero in proporzione a quanto speso. Sembrerebbe che il mister, martedì scorso, abbia avuto un confronto con De Sanctis in cui abbia manifestato la necessità di rimpinguare la rosa a gennaio con un esterno sinistro di ruolo (Mazzocchi è un adattato) e un centrocampista di quantità che possa rappresentare un vice Lassana Coulibaly. Si sarebbe discusso anche dell'impiego di Candreva e dell'opportunità di sfruttare le potenzialità dell'esterno offensivo nell'ultima mezz'ora piuttosto che dall'inizio per consentirgli di fare la differenza e di gestirsi in relazione ad un'età che avanza al netto di una buona condizione atletica.

A proposito dei giocatori più rappresentativi della rosa, è sicuramente motivo d'orgoglio per Salerno la convocazione in Nazionale di Pasquale Mazzocchi. Prima volta nella storia della Salernitana e riconoscimento meritato per un ragazzo cui storia riconcilia con il calcio e con i veri valori della vita. Vederlo con la maglia azzurra è una soddisfazione enorme per il popolo di fede granata, soprattutto per quel Danilo Iervolino intervenuto provvidenzialmente a Ferragosto per evitare il trasferimento al Monza e rinnovare il contratto a condizioni giuste.

Ieri l'ex Venezia ha osservato la partita dalla tribuna e vien da chiedersi a che serva aggregarlo al gruppo se poi, in un'Italia sperimentale e del tutto in emergenza, non venga nemmeno inserito nella lista dei convocati a favore di colleghi validi, di prospettiva, ma meno adatti a ricoprire il suo ruolo. Meritocrazia imporrebbe scelte differenti per la prossima gara con l'Ungheria, quando potrebbe essere la gradevole sorpresa nell'undici titolare. Quel che è certo è che, col Sassuolo, sarà ancora una volta titolare e - chissà - capitano. In un match già fondamentale per la Salernitana. A breve il calendario prevederà trasferte proibitive contro Inter, Lazio, Fiorentina e Monza ed è necessario tornare dall'Emilia quanto meno con un punto per poi giocarsi all-in all'Arechi col Verona. Obiettivo minimo? 4 punti nei prossimi 180 minuti. Viceversa Iervolino potrebbe iniziare a fare valutazioni differenti. Perchè "nel calcio non contano curriculum, riconoscenza e stima: valuterò esclusivamente in base ai risultati. Zero alibi vale per tutti".