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tmw / sampdoria / News Doria
Veron: "Devo tanto di quello che sono ora a Mancini"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 9 marzo 2021, 09:57News Doria
di Matteo Romano
per Sampdorianews.net

Veron: "Devo tanto di quello che sono ora a Mancini"

La carriera di Juan Sebastian Veron è strettamente legata alla Sampdoria. A Genova il calciatore argentino si è affermato nel calcio europeo, dopo gli esordi calcistici in patria con l’Estudiantes.

Ai microfoni di Four Four Two Veron racconta alcuni momenti della sua carriera, citando ad esempio il legame con Sven Goran Eriksson:

“Sì, è stato il miglior manager che abbia mai avuto. Mi ha dato l'opportunità e mi ha sostenuto in qualcosa di difficile, giocando nel calcio italiano in quel momento. Ho firmato per la Samp a 21 anni, non avevo molta esperienza e inoltre non parlavo una parola di italiano. Ma Sven ha sempre creduto in me, si è assicurato che fossi abbastanza calmo da giocare e ha continuato a scegliermi nella squadra. Avere la sua fiducia è stato fondamentale per stabilirmi. Ho concluso la mia prima stagione tra i migliori stranieri in Italia, e dietro solo a Demetrio Albertini del Milan come centrocampista nel miglior XI di Serie A.”

Non solo l’allenatore svedese ma anche capitan Roberto Mancini hanno avuto un ruolo importante nell’esperienza sotto la Lanterna:

“Ma più che essere un capitano, era un modello a cui guardare. Roberto era esigente non solo dalla squadra, ma anche da se stesso. Dal mio punto di vista, questo tipo di giocatore è piuttosto raro nel calcio ora, non trovi quasi mai questo tipo di personalità oggi. Nel corso del tempo, è diventato più di un compagno di squadra per me; era mio fratello maggiore - le parole tradotte da Sampdorianews.net - Mi ha gestito anche all'Inter più avanti nella mia carriera. Gliel'ho già detto e non ho problemi a ripeterlo: devo tanto di quello che sono ora a Roberto. Anche se a volte potevo arrabbiarmi con lui e non capivo perché stesse facendo quello che faceva, ho messo in pratica molte delle cose che ho imparato da lui come capitano quando sono tornato all'Estudiantes nel 2006, in prestito dal Chelsea”.