Claudio Nassi: “Montella e Ancelotti”
Per non parlare di chi viene sollevato dall'incarico in anticipo e per chiudere il rapporto ha diritto alla buonuscita. In ballo milioni di euro. Non credo, così facendo, si possa portare il tifoso dalla propria parte, dal momento che viene facile pensare agli emolumenti. Non importa se, spesso, il contraccolpo sul piano psicologico mette in crisi la credibilità delle proprie capacità, perché è compreso nel prezzo.
In ogni accadimento della vita esistono il pro e il contro. Nel caso di Montella, poi, non era difficile prevedere l'epilogo. Lo dicevano i numeri: 27 gare ufficiali, 24 in campionato e 3 in Coppa Italia, e 6 vittorie, 4 in campionato, con 7 pareggi e 14 sconfitte. Le contestazioni più o meno tacite sulla campagna acquisti dicono che l'allenatore non partecipava alle operazioni, come avrebbe dovuto, per consigliare, correggere e, talvolta, decidere. Eppoi, se qualcuno avesse ancora dubbi sui comportamenti, vada a lezione da Ancelotti che, esonerato dal Napoli, dove aveva un contratto da 6,5 milioni netti l'anno, con figlio, il compagno della figlia nutrizionista e la figlia al seguito, dopo pochi giorni si è trasferito all'Everton per 58 milioni, fino al 2024. E' vero, parlo di chi meriterebbe il Premio Nobel, ma non lo sentirete mai parlare di quelli che l'hanno fatto diventare Re Mida.