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P. Sala: "È uscita l'anima del Toro. Strada giusta per salvarsi, ma ancora lunga"
Nemmeno Patrizio Sala si sarebbe aspettato la rimonta del Torino contro il Sassuolo. “Stavo guardando la partita con mio nipote, non ci credevo” ha confessato ai microfoni di TuttoMercatoWeb. Oggi pomeriggio si sfideranno blucerchiati e granata, due delle tante maglie che l’ex centrocampista ha indossato durante la sua lunga carriera.
Sala, mercoledì è stata una partita epica.
“Lo ammetto, molto sinceramente: mai mi sarei aspettato una rimonta del genere. Ero con mio nipote che guardavo la sfida, si percepiva un Toro in crescita nella ripresa ma non si vedevano i presupposti per il ribaltone. E’ stata una bella soddisfazione, una grandissima iniezione di fiducia”.
Nicola ha lavorato tanto sulla testa dei suoi giocatori: è questo il suo merito più grande?
“Finalmente è venuta fuori la vera anima del Toro, mercoledì ne abbiamo avuto l’esempio più lampante. Credo che il suo predecessore, Giampaolo, fosse troppo rigoroso su certe situazioni tattiche e la squadra faticava. Ora c’è una grande aggressività, i granata stanno finalmente facendo risultati e le differenze sono enormi”.
Il lavoro del nuovo allenatore è stato anche facilitato dagli innesti durante il mercato di riparazione: quanto è importante avere a disposizione un giocatore come Mandragora?
“Il Toro ha finalmente un centrocampista dai piedi buoni, con un fisico importante e che ha aggiunto tanta qualità in una zona del campo in cui mancava da anni. Forse deve ancora raffinarsi in certe giocate, ma con l’innesto di Mandragora è arrivata una svolta decisa e decisiva in mediana. E poi, Nicola ha tante alternative: quando si gira in panchina, può scegliere diversi giocatori che possono incidere sulla partita. Pensiamo già solo al reparto avanzato, tra Belotti, Sanabria, Zaza, Verdi e Bonazzoli, ne giocano due e gli altri possono subentrare”.
Pensa che la Sampdoria abbia un po’ la pancia piena? Sembra che i blucerchiati si stiano accontentando.
“Sono a metà classifica, tutto sommato distanti dalla zona retrocessione, ma non credo che si siano seduti. Anche a Bologna hanno avuto tante occasioni, bisognerà fare molta attenzione alla squadra di Ranieri. E, così come il Toro, anche la Samp ha un parco attaccanti di tutto rispetto: a Quagliarella e Keita è stato aggiunto Torregrossa, è una squadra molto pericolosa per la qualità delle punte”.
Si respira più ottimismo per la salvezza del Torino?
“Sicuramente il successo di mercoledì è stato molto importante: da una parte per i punti, pesantissimi, che i granata sono riusciti a conquistare in una gara di recupero; dall’altra per come è arrivato il successo, rimontare due gol dà molta autostima. I granata sono sulla strada giusta per salvarsi, ma sarà un percorso ancora lungo e difficile”.
Sala, mercoledì è stata una partita epica.
“Lo ammetto, molto sinceramente: mai mi sarei aspettato una rimonta del genere. Ero con mio nipote che guardavo la sfida, si percepiva un Toro in crescita nella ripresa ma non si vedevano i presupposti per il ribaltone. E’ stata una bella soddisfazione, una grandissima iniezione di fiducia”.
Nicola ha lavorato tanto sulla testa dei suoi giocatori: è questo il suo merito più grande?
“Finalmente è venuta fuori la vera anima del Toro, mercoledì ne abbiamo avuto l’esempio più lampante. Credo che il suo predecessore, Giampaolo, fosse troppo rigoroso su certe situazioni tattiche e la squadra faticava. Ora c’è una grande aggressività, i granata stanno finalmente facendo risultati e le differenze sono enormi”.
Il lavoro del nuovo allenatore è stato anche facilitato dagli innesti durante il mercato di riparazione: quanto è importante avere a disposizione un giocatore come Mandragora?
“Il Toro ha finalmente un centrocampista dai piedi buoni, con un fisico importante e che ha aggiunto tanta qualità in una zona del campo in cui mancava da anni. Forse deve ancora raffinarsi in certe giocate, ma con l’innesto di Mandragora è arrivata una svolta decisa e decisiva in mediana. E poi, Nicola ha tante alternative: quando si gira in panchina, può scegliere diversi giocatori che possono incidere sulla partita. Pensiamo già solo al reparto avanzato, tra Belotti, Sanabria, Zaza, Verdi e Bonazzoli, ne giocano due e gli altri possono subentrare”.
Pensa che la Sampdoria abbia un po’ la pancia piena? Sembra che i blucerchiati si stiano accontentando.
“Sono a metà classifica, tutto sommato distanti dalla zona retrocessione, ma non credo che si siano seduti. Anche a Bologna hanno avuto tante occasioni, bisognerà fare molta attenzione alla squadra di Ranieri. E, così come il Toro, anche la Samp ha un parco attaccanti di tutto rispetto: a Quagliarella e Keita è stato aggiunto Torregrossa, è una squadra molto pericolosa per la qualità delle punte”.
Si respira più ottimismo per la salvezza del Torino?
“Sicuramente il successo di mercoledì è stato molto importante: da una parte per i punti, pesantissimi, che i granata sono riusciti a conquistare in una gara di recupero; dall’altra per come è arrivato il successo, rimontare due gol dà molta autostima. I granata sono sulla strada giusta per salvarsi, ma sarà un percorso ancora lungo e difficile”.
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