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“Spagna esempio da imitare”. Cappelletti fissa gli obiettivi per il prossimo triennioTUTTO mercato WEB
martedì 7 maggio 2024, 08:45Calcio femminile
di Tommaso Maschio

“Spagna esempio da imitare”. Cappelletti fissa gli obiettivi per il prossimo triennio

L’esempio della Spagna deve far guardare al futuro con ottimismo, perché anche loro hanno raggiunto la sostenibilità di sistema sette anni dopo l’introduzione del professionismo”. La presidentessa della Serie A Femminile Federica Cappelletti ha fissato il paese delle campionesse del mondo in carica come modello da seguire per dare maggiore forza e solidità al movimento calcistico italiano che solo due anni fa ha visto aprirsi le porte del professionismo e che ancora oggi sta cercando un equilibrio non semplice visto che da tv, sponsor e botteghini non arrivano ancora cifre che possano compensare le spese sostenute senza considerare i problemi che trovano sulla loro strada quelle società che non sono legate a un club attivo anche nel settore maschile.

Un progetto triennale quello spiegato dalla numero uno del calcio femminile che ha sottolineato anche la crescita sia dei costi per i club sia quelli legati all’incremento dei ricavi che però deve essere ancora migliorato per poter dare sostenibilità a tutto il movimento: “Dal 1° luglio del 2022 c’è stato un aumento dei costi per i club di oltre il 60%, solo in parte compensati dai fondi federali e dall’incremento del 50% dei ricavi commerciali e di quelli legati ai diritti televisivi, cresciuti nell’ultimo anno di quasi il 40%”.


Come fare per migliorare questi dati? Cappelletti spiega che serve creare un prodotto sempre più attraente per sponsor e tv, e chissà se si rivedrà l’attuale format che non ha portato grandi benefici di competitività visto che solo in coda c’è incertezza a due giornate dalla fine, e spingere i club a mettere le rispettive squadre a giocare e allenarsi in strutture e impianti adeguati seguendo l’esempio della Fiorentina con il Viola Park. Tre anni in cui bisognerà accelerare ulteriormente il ritmo per cercare di colmare il gap con il resto dei paesi più evoluti d’Europa.