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#iorestoacasa - TMW consiglia: le magie di Kakà, il Bambino che diventò d'Oro

#iorestoacasa - TMW consiglia: le magie di Kakà, il Bambino che diventò d'OroTUTTO mercato WEB
mercoledì 22 aprile 2020, 08:10Serie A
di Michele Pavese

Lo sguardo da scolaretto in gita, quasi spaesato. Occhiali e gessato blu, sorriso autentico e rassicurante. A pensarci bene, nel giorno del suo sbarco in Italia, nessuno avrebbe immaginato che quel brasiliano 21enne potesse essere un autentico fuoriclasse. Anche perché l'ironia sul suo nomignolo (colpa del fratellino Digao, che non riusciva a pronunciare bene "Ricardo") si sprecava ed erano tanti i dubbi sul suo adattamento a un calcio totalmente diverso da quello sudamericano. Eppure, Kakà ci mise meno di un attimo a entrare nel cuore dei tifosi rossoneri e a conquistare un posto da titolare in una squadra zeppa di campioni, scavalcando in un colpo solo due mostri sacri come Manuel Rui Costa e Rivaldo.

Il Milan, campione d'Europa in carica, si innamora del ragazzo con la maglia numero 22 già dopo la prima partita di campionato: ad Ancona, a poche ore di distanza dalla vittoria in Supercoppa contro il Porto di Mourinho, la squadra di Ancelotti si impone nettamente e a destare grande impressione è la prova di Ricardo Izecson dos Santos Leite: accelerazioni, dribbling, assist, conclusioni pericolose, un innato senso della posizione. Un bagaglio tecnico straordinario, accompagnato da una spiccata intelligenza. Il primo gol arriverà nella sfida più sentita, il derby. Non si fermerà più, diventando l'idolo della Curva Sud del Diavolo. "Siam venuti fin qua..." , dopo ogni rete, mentre lui esulta con le braccia e gli occhi rivolti verso il cielo.

Nei primi due anni, Kakà è un vero e proprio ciclone sulla trequarti, imprevedibile e inarrestabile, anche se il Milan vince poco, soprattutto in Europa, dove incappa nelle due serate peggiori della sua storia. L'addio di Shevchenko sembra segnare la fine di un ciclo ma Ricky si traveste da extraterrestre, trascinando i compagni di squadra alla vittoria della Champions ad Atene. Poi, a chiudere il cerchio di un 2007 magnifico, arrivano il Mondiale per Club e il Pallone d'Oro. Due stagioni più tardi dirà arrivederci a San Siro, per cercare di diventare leggenda anche nel Real Madrid. In Spagna non sarà lo stesso, frenato soprattutto dalla pubalgia e, forse, da un ambiente molto più esigente. L'impronta, invece, l'ha lasciata in Italia, indelebile: un campione pulito, a cui era difficile non voler bene.

Oggi Kakà compie 38 anni e TMW gli rende omaggio con il video delle sue giocate più belle: Ricardo Kakà - The art of football

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