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Catanzaro, Petriccione: "Siamo ancora la rivelazione. Ai playoff atmosfera magica"
Jacopo Petriccione, centrocampista del Catanzaro arrivato a gennaio dal Crotone, si è raccontato in una lunga intervista concessa a DAZN Talks. Queste alcune battute riportate da Passionecatanzaro.it
Non siamo più la rivelazione del campionato? Lo siamo ancora, teniamo questo status fino alla fine. I playoff si giocheranno in un’atmosfera magica, con gli stadi pieni, tutti sognano la Serie A. Sarà un bel momento, e arrivare dopo tutti questi mesi di sacrificio è bello".
La gara con il Pisa?
"Loro hanno l’obbligo del risultato, ma anche noi un po’, per arrivare meglio ai playoff. Vogliamo mettere le nostre idee in campo contro qualsiasi squadra, sarà dura per entrambe".
Il soprannome Modriccione?
"Mi chiamano così da Lecce, perché è stato il primo anno in cui mi sono fatto ricrescere i capelli. Arrivato a Lecce ho messo la fascetta e mi sono accorto da solo di questa somiglianza con Modric, poi anche i compagni che ti prendono in giro, e l’anno dopo questa cosa è esplosa".
Il Catanzaro?
"Il nostro gruppo è formato da ragazzi tranquilli. Qui si lavora bene, c’è un entusiasmo incredibile, si scherza, si ride. Lavorare con quest’aria è un vantaggio importante. Sicuramente l’impronta più elevata nella squadra è quella di Vivarini. Lui ha una capacità di farti arrivare la domenica e farti arrivare già pronto. Le idee che ha, per il tipo di caratteristiche che io, sono fantastiche, è un qualcosa in più. Quello che sta facendo da due anni ha questa parte è merito del lavoro".
L'esordio in Serie A a San Siro?
"Ricorderò sempre quando ho fatto l’esordio in Serie A a San Siro contro l’Inter di Conte, che poi vinse lo scudetto, e l’emozione dei miei genitori per il sogno che si realizzava. Questa è stata l’emozione più bella della mia carriera. Quando sei piccoli sogni stadi come San Siro, e quando poi arrivi in quegli stadi lì, è sicuramente incredibile. Fino al fischio d’inizio l’emozione era incredibile, vedere giocatori come Lukaku, Barella… Poi quando inizia la partita è diverso".
Non siamo più la rivelazione del campionato? Lo siamo ancora, teniamo questo status fino alla fine. I playoff si giocheranno in un’atmosfera magica, con gli stadi pieni, tutti sognano la Serie A. Sarà un bel momento, e arrivare dopo tutti questi mesi di sacrificio è bello".
La gara con il Pisa?
"Loro hanno l’obbligo del risultato, ma anche noi un po’, per arrivare meglio ai playoff. Vogliamo mettere le nostre idee in campo contro qualsiasi squadra, sarà dura per entrambe".
Il soprannome Modriccione?
"Mi chiamano così da Lecce, perché è stato il primo anno in cui mi sono fatto ricrescere i capelli. Arrivato a Lecce ho messo la fascetta e mi sono accorto da solo di questa somiglianza con Modric, poi anche i compagni che ti prendono in giro, e l’anno dopo questa cosa è esplosa".
Il Catanzaro?
"Il nostro gruppo è formato da ragazzi tranquilli. Qui si lavora bene, c’è un entusiasmo incredibile, si scherza, si ride. Lavorare con quest’aria è un vantaggio importante. Sicuramente l’impronta più elevata nella squadra è quella di Vivarini. Lui ha una capacità di farti arrivare la domenica e farti arrivare già pronto. Le idee che ha, per il tipo di caratteristiche che io, sono fantastiche, è un qualcosa in più. Quello che sta facendo da due anni ha questa parte è merito del lavoro".
L'esordio in Serie A a San Siro?
"Ricorderò sempre quando ho fatto l’esordio in Serie A a San Siro contro l’Inter di Conte, che poi vinse lo scudetto, e l’emozione dei miei genitori per il sogno che si realizzava. Questa è stata l’emozione più bella della mia carriera. Quando sei piccoli sogni stadi come San Siro, e quando poi arrivi in quegli stadi lì, è sicuramente incredibile. Fino al fischio d’inizio l’emozione era incredibile, vedere giocatori come Lukaku, Barella… Poi quando inizia la partita è diverso".
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