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Scuffet allo Spezia alla caccia dell'ennesimo rilancio. Forse l'ultimo
La gloria, effimera e sfuggente, arrivata appena 17enne nella stagione 2013-14, i paragoni - sempre scomodi – con un monumento come Gigi Buffon, che lo elogiò pubblicamente, l’interesse dell’Atletico Madrid e un no che ha rappresentato una prima slinding door per Simone Scuffet, portiere classe ‘97. Dopo quell’esordio nel febbraio del 2014 contro il Bologna infatti il giocatore inanellò una serie di ottime prestazioni che sembrano proiettarlo verso l’Olimpo dei grandi se non fosse che l’anno successivo il tecnico – Andrea Stramaccioni – decide di puntare sul greco Orestis Karnezis facendo scivolare il giovane talento in secondo piano con appena cinque presenze fra campionato e Coppa Italia.
Così nel 2015-16 il portiere, in accordo con l’Udinese, decide di scendere di categoria e ripartire dal neopromosso Como dove però non riesce a replicare le prestazioni dell’esordio, complice un’annata terribile dei lariani che infatti retrocedono. Tornato all’Udinese Scuffet ha vissuto poi un paio di stagioni ai margini, senza riuscire a scalzare i rivali fra i pali pur avendo un’ottima occasione nella passata stagione con l’infortunio di Musso che lo proiettò nuovamente titolare. Un’occasione non sfruttata appieno tanto che a gennaio arrivò la cessione in prestito al Kasimpasa dove il portiere non è riuscito a emergere nelle 10 occasioni in cui è sceso in campo.
Ora lo attende l’avventura allo Spezia, dove partirà coi galloni di titolare davanti al promettente Krapikas, forse l’ultima occasione – anche se si parla di un giocatore ancora giovane – per riprendersi quel futuro che pareva dovergli appartenere agli esordi e che invece ha smarrito per strada. Perché a 22 anni non è troppo tardi per rilanciarsi e recuperare il tempo perduto, ma d'altro canto un nuovo passo falso potrebbe essere letale per la carriera dell'estremo difensore.
Così nel 2015-16 il portiere, in accordo con l’Udinese, decide di scendere di categoria e ripartire dal neopromosso Como dove però non riesce a replicare le prestazioni dell’esordio, complice un’annata terribile dei lariani che infatti retrocedono. Tornato all’Udinese Scuffet ha vissuto poi un paio di stagioni ai margini, senza riuscire a scalzare i rivali fra i pali pur avendo un’ottima occasione nella passata stagione con l’infortunio di Musso che lo proiettò nuovamente titolare. Un’occasione non sfruttata appieno tanto che a gennaio arrivò la cessione in prestito al Kasimpasa dove il portiere non è riuscito a emergere nelle 10 occasioni in cui è sceso in campo.
Ora lo attende l’avventura allo Spezia, dove partirà coi galloni di titolare davanti al promettente Krapikas, forse l’ultima occasione – anche se si parla di un giocatore ancora giovane – per riprendersi quel futuro che pareva dovergli appartenere agli esordi e che invece ha smarrito per strada. Perché a 22 anni non è troppo tardi per rilanciarsi e recuperare il tempo perduto, ma d'altro canto un nuovo passo falso potrebbe essere letale per la carriera dell'estremo difensore.
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