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ESCLUSIVA TMW - Entella, Chiosa: "Ecco come i social han cambiato il calcio"TUTTO mercato WEB
© foto di Carlo Giacomazza/tuttosalernitana.com
giovedì 21 novembre 2019, 21:04Serie B
di Claudia Marrone
esclusiva

Entella, Chiosa: "Ecco come i social han cambiato il calcio"

Giorno di festa in casa Entella: si è infatti laureato, presso l’università di Torino, in scienze politiche e sociali, il difensore Marco Chiosa. Tesi molto attuale quella del classe ‘93, che ha analizzato da vicino il suo mondo, quello del calcio, in relazione ai social network.
Tema che proprio Chiosa, ora anche testimonial dell’Entella nel territorio, ha approfondito – oltre ovviamente ad analizzare il momento dei suoi – ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.

“L’utilizzo dei social network nel mondo del calcio”. Titolo della tua tesi, argomento molto attuale.
“I social sono ormai diventati molto importanti, hanno trasformato il mondo del calcio e non solo, un giocatore, che non rappresenta solo sé stesso ma anche il club di appartenenza, è controllato ventiquattr’ore su ventiquattro. Sono uno strumento importante, ma se usati male i social possono avere anche un risvolto negativo”.

Stiamo quindi vivendo davvero in una sorta di “The Truman Show”, come il famoso film con Jim Carrey?
“Al tempo il film poteva sembrare strano, è invece ora molto attuale. Alle volte può succedere che l’immagine che si da sui social sia molto diversa da quella reale, ma si deve fare molta attenzione alla gestione di queste piattaforme. Soprattutto i personaggi pubblici, che diventano poi idoli delle nuove generazioni”.


Calciatori in primis. Ed è ora di sfatare il luogo comune del calciatore ignorante. Quanto è dura, però, conciliare il lavoro da sportivo con lo studio?
“Come in tutte le cose, ci sono momenti duri, ma credo che alla fine il tempo si possa tranquillamente trovare per conciliare tutto. Basta un po’ di voglia, la forza di volontà del portare a termine quel che si vuole. Perché alla fine lo studio è cultura generale, quella che ti permette poi di crearti un futuro. La mia tesi mi permette sbocchi in vari campi, anche se spero, dopo che avrò smesso di giocare, di rimanere nel mondo del calcio. Ma se ne parla tra 20-25 anni!” (ride, ndr).

Andiamo quindi agli inizi, con la C assaporata dopo lungo tempo lo scorso anno. Che percorso è il tuo a Chiavari?
“Sono arrivato qua a gennaio, e lo scorso anno è stato molto duro. Ero a Novara prima, poi mi sono ritrovato all’Entella, che stava vivendo una situazione simile a quella dei piemontesi: la vicenda dei ripescaggi, la scorsa estate, aveva fatto slittare l’avvio di stagione, ci siamo ritrovati a giocare ogni tre giorni col fine di mantenere sempre il primo posto, e alla fine ce l’abbiamo fatta. Un’emozione che credo non si potrà mai più riprovare. Fatto sta che quella stagione ci ha consentito anche di confermare buona parte del gruppo che ha riportato i colori biancocelesti in B, un campionato molto equilibrato, con tante squadre attrezzate e gare che spesso si decidono su episodi. Noi siamo partiti bene, poi abbiamo vissuto una fase di assestamento, ora pensiamo solo a dare il massimo per chiudere quanto più in alto possibile il girone di andata”.

Nella tua carriera, hai cambiato poche squadre. L’intenzione è quella di legarti all’Entella per quanto più tempo possibile?
“Fino a che non mi cacciano io sto qua! (ride, ndr) Ovviamente la speranza è quella di rimanere qua quanto più tempo possibile, si sta bene in città e ho trovato una società molto seria, con dei grandi progetti”.