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INTERVISTA TC Calcagno (AIC): "Seguiamo Arezzo, Matera e Akragas"TUTTO mercato WEB
© foto di Emiliano Crespi
martedì 20 febbraio 2018, 22:00Interviste TC
di Sebastian Donzella
per Tuttoc.com

INTERVISTA TC Calcagno (AIC): "Seguiamo Arezzo, Matera e Akragas"

Le difficoltà economiche in terza serie sono all'ordine del giorno. E ogni volta che si avvicina una scadenza l'Assocalciatori viene tirata in ballo per consigliare tutti quei tesserati senza stipendi o a rischio. TuttoC.com ha intervistato il vice-presidente Umberto Calcagno per fare il punto della situazione.

Iniziamo da Arezzo: domani giornata campale tra la conferenza di Neos Solution e gli incontri tra sindaco, squdara, Lega Pro e AIC.
"Si arricchisce la statistica dei passaggi di proprietà che, in situazione deficitarie, si dimostrano peggiori delle precedenti. Oggi di vendite societarie che risolvono tutto ne abbiamo viste davvero poche perché si fa fatica a raddrizzare situazioni difficili. Indire lo sciopero è stato e sarà una libera decisione della rosa aretina. Noi abbiam dato e daremo loro consigli. Di certo non onorando gli impegni la squadra non scenderà in campo perché ci sono già troppe storture nel sistema per permetterci anche questa. Siamo stufi e lo ripetiamo anche in questo caso: team non pagati non possono continuare a giocare".

Come si può salvare il club?
"Non è sicuramente un evento realizzabile da noi, dai calciatori o dalla Lega ma solo della proprietà. In certe situazioni, come già accaduto a Vicenza, il fallimento non è da valutare negativamente perché può portare a un percorso virtuoso. Le prossime ore, comunque, ci faranno capire come si evolverà la situazione". 

A proposito di Vicenza: come procede?
"C'è un curatore fallimentare e un giudice che nell'interesse di tutti i creditori, vogliono continuare a dare continuità sportiva al club. Ho la sensazione che le cose possano andare a buon fine e che possa essere premiata la professionalità fuori dal comune dei ragazzi e la grande voglia di calcio che continua a respirarsi in città".

Oggi c'è stato anche un discreto caos a Matera...
"I lucani stanno vivendo una situazione di difficoltà. I calciatori stanno ancora dando fiducia alla società sperando che entro la scadenza del 16 marzo la situazione venga risolta. Qui quantomeno non abbiamo alcun passaggio di proprietà all'orizzonte e questa è una cosa positiva nella negatività. In ogni caso, siamo vicini anche a loro".

Capitolo deferimenti: oltre ad Arezzo e Matera, anche Akragas.
"Quella dei siciliani è una situazione che monitoriamo, presto li andremo a trovare e decideremo insieme il da farsi. Credo che gli stipendi siano stati pagati, sulle contribuzioni ancora non sappiamo. Economicamente, comunque, parliamo di una squadra con un budget tra i più bassi in assoluto e questa cosa potrebbe dare una mano nel terminare la stagione".

Chi continua a vivere una situazione societaria altalenante è la Lucchese.
"Da un paio d'anni ha difficoltà che finora ha sempre risolto. Al momento problemi sui mancati pagamenti non ne ha e quindi la situazione è cristallizzata in positivo. Per quanto riguarda eventuali nuovi ingressi societari restiamo alla finestra".

Anche quest'anno, insomma, le difficoltà in Lega Pro non mancano.
"Sono in linea con il passato e con un sistema Italia non ancora tanto fiorente. Con il coinvolgimento delle grandi piazze sembra che tutto vada a scatafascio in terza serie, invece la frequenza dei club in sofferenza è similare al passato. Questo ovviamente non significa che siamo soddisfatti".

Il commissariamento in FIGC potrebbe risolvere i problemi della Serie C?
"L'approdo del commissario è stata una scelta inevitabile perché tutte le componenti erano a ranghi sparsi. Spero si riesca a ritrovare unione nella progettualità, anche perché i programmi dei tre candidati Gravina, Sibilia e Tommasi avevano tanti punti in comune che mi auguro si possano portare avanti. Spero che il commissario non incappi nel luogo comune che i problemi del calcio si risolvano diminuendo le squadre, questa è una grande bufala. Non bisogna partire da un numero a priori ma dal rispetto delle norme: chi può far calcio lo faccia, gli altri fuori. Solo dopo bisogna contare il numero delle partecipanti. Bisogna, insomma, rovesciare il tipo di ragionamento".