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INTERVISTA TC - Mori: "Lascio C per la famiglia. Grazie Triestina"TUTTO mercato WEB
mercoledì 18 luglio 2018, 07:30Interviste TC
di Raffaella Bon
per Tuttoc.com

INTERVISTA TC - Mori: "Lascio C per la famiglia. Grazie Triestina"

Nel pomeriggio di ieri Daniele Mori e la Triestina hanno risolto consensualmente il contratto. Il difensore classe '90, intervistato in esclusiva da TuttoC.com, ha così spiegato i motivi della scelta: 

"Sì è trattata di una decisione dettata solo ed esclusivamente da un problema familiare. I miei genitori hanno problemi gravi di salute e per scelta di vita, dopo tutto quello che hanno fatto per me, non potevo assolutamente voltar loro le spalle. Ho avuto proposte anche da altri club di Lega Pro ma sarebbero state scelte impossibili, devo stare assolutamente vicino alla famiglia".

Il club ha compreso la situazione e ti è venuto incontro.
"Assolutamente sì, devo solo dire grazie alla società. Perché dal direttore sportivo al segretario, passando per Milanese e mister Pavanel, che mi voleva in alabardato, quando ho spiegato loro la situazione, mi hanno abbracciato e si sono subito resi disponibili a venirmi incontro. Mi dispiace solo aver giocato poco con la Triestina, è stata una parentesi sfortunata perché nel girone d'andata ho fatto solo un paio di partite per infortunio e poi a gennaio sono andato al Gavorrano. Ma resta il ricordo di un'ottima società, che vuol tornare a grandi livelli, ha costruito una squadra forte, non posso che parlarne bene". 

Pensi che la Triestina possa puntare ai primi posti?
"Senza dubbio, basta vedere i ragazzi in rosa. Lambrughi, Coletti, Beccaro, Arma, Mensah. Ha un organico dalle grandi potenzialità". 

Lasci il professionismo per la Serie D.
"Nella mia piccola carriera mi sono tolto tante soddisfazioni, nel professionismo ho incontrato tanta gente per bene ma anche elementi che spero di non vedere più in vita mia. Nel calcio italiano bazzicano delle persone che fanno solo male allo sport, e invece non dovrebbero farne parte". 

Ieri sono scomparse delle società gloriose sia in B che in C.
"È una cosa vergognosa, prendiamo il Cesena, il Bari, che hanno fatto la Serie A. Vedere queste società fallire in questa maniera è bruttissimo. Per non parlare della Lega Pro che ogni anno vedere sparire quattro o cinque squadre. Se non diamo la giusta dimensione alle cose, il calcio in Italia è destinato a morire".