Livorno, da Navarra a Heller. Con Spinelli sempre presente. E il CdA della vigilia di Natale

Definire concitati gli ultimi mesi del Livorno appare un eufemismo. Tutto è iniziato con l'amara retrocessione in Serie C e l'annuncio dello storico presidente Spinelli di voler cedere le quote del club amaranto. Passaggio di consegne che si è perfezionato nei primi giorni di settembre, con l'inserimento di un gruppo di imprenditori. 

Immediatamente però si è capito che a livello economico il Livorno non se la passava bene, anzi. E anche a livello societario c'è stata parecchia confusione. La squadra è stata costruita con estremo ritardo e in maniera incompleta, tant'è che, sin dalle prime giornate, mister Dal Canto ha chiesto più volte, pubblicamente, rinforzi. 

Ma è stato soprattutto dal punto di vista organizzativo che il caos ha regnato per diverse settimane. A metà ottobre Rosettano Navarra, in quel momento in carica come presidente, ha paventato anche la possibile chiusura anticipata della stagione, se non si fosse intervenuti economicamente per stipendi e fideiussione. A Navarra però, a fine ottobre, subentra Giorgio Heller, ex presidente del Trapani. Con Raffaele Rubino direttore sportivo la squadra inizia a risollevarsi anche dal punto di vista sportivo, con le prime vittorie. 

Purtroppo però la situazione si è tutt'altro che placata. Dopo poco è tornata in auge la grana stipendi, con le scadenze di dicembre. L'approvazione dell'aumento di capitale è stata decisamente travagliata e infine è dovuto ancora una volta intervenire Aldo Spinelli che ha evitato l'esclusione dal torneo pagando spettante e contributi.

L'ultimo capitolo è della vigilia di Natale. Consiglio di Amministrazione resettato: Giorgio Heller è stato confermato presidente ma c'è stato l'importante inserimento di Silvio Aimo in qualità di amministratore delegato del club. Adesso c'è da salvare la categoria in casa Livorno, anche se il timore che qualcosa, da qui alla fine del torneo, possa andare storta, è sempre presente.