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L’ennesima rivoluzione della Triestina balla sulle punte. Gozzano, che senso ha vincere un campionato? Il valzer delle panchine tra dietrofront e deja-vùTUTTO mercato WEB
giovedì 8 luglio 2021, 00:55Il Punto
di Nicolò Schira
per Tuttoc.com

L’ennesima rivoluzione della Triestina balla sulle punte. Gozzano, che senso ha vincere un campionato? Il valzer delle panchine tra dietrofront e deja-vù

Altro giro altra corsa. A Trieste cambiano ancora una volta allenatore, sperando di trovare il Mago Merlino con la bacchetta magica che risolva tutti i problemi cancellando i tanti errori delle ultime stagioni. Parecchi gli allenatori bruciati e scaricati in questi 3-4 anni: da Sannino a Pillon passando per Pavanel e Gautieri. Possibile che la colpa sia sempre del timoniere o forse le continue rivoluzioni sul mercato non hanno prodotto risultati nonostante i tanti soldi spesi? Molti acquisti non si sono rivelati all’altezza, inutile girarci intorno. Soldi spesi tanti, risultati pochi eccezion fatta per la finale Playoff di 2 anni fa centrata da Pavanel. Adesso ci sono 3 allenatori a libro paga: Gautieri, Pillon e il nuovo condottiero Christian Bucchi. Un nome che non ha bisogno di presentazioni e che in passato ha dimostrato qualità importanti soprattutto con Maceratese e Perugia, dove aveva saputo coniugare un gioco brillante alla valorizzazione di tanti ragazzi emergenti. A Benevento un’ottima stagione culminata però nello scivolone ai playoff contro il Cittadella, mentre tra Sassuolo e Empoli le cose non hanno funzionato come testimoniato dai prematuri esoneri. L’anno scorso poteva rientrare, ma ha avuto il coraggio di declinare 3-4 situazioni in B che lo convincevano poco. Ecco perché portarlo a Trieste è un grande colpo per rinverdire le ambizioni alabardate di B, così come appare coraggiosa la scelta di un tecnico emergente come Bucchi di fare un salto all’indietro per ritornare in alto. Missione però possibile. Moreno Longo ad Alessandria docet. A patto di poter lavorare senza continue rivoluzioni e di godere del tempo per far assembleare alla squadra le proprie idee. Perché a Trieste negli ultimi anni è mancata troppe volte la pazienza e la fretta è stata cattiva consigliera. Vedi nell’ultima stagione l’avvicendamento Gautieri-Pillon che non ha prodotto il benché minimo effetto, nonostante gli acquisti di rilievo operati a gennaio. Adesso tocca a un bomber come Bucchi riaccendere la passione del Rocco. E a proposito di attaccanti: la panchina della Primavera potrebbe essere affidata a Fabrizio Miccoli, pronto a mettersi in gioco dopo l’esperienza al fianco di Checco Moriero in Albania. Bucchi-Miccoli: 15 anni fa sarebbe stata una gran bella coppia d’attacco in grado di regalare grosse gioie anche al Fantacalcio. Adesso la nuova Triestina ballerà sulle punte per dar vita al nuovo corso.

Da qualche settimana una settimana mi frulla per la testa: qualcuno ci dovrebbe - laddove fosse possibile - spiegare che senso ha vincere un campionato di Serie D per poi non iscriversi alla Lega Pro l’anno successivo? Un brutto andazzo che in Piemonte sta diventando di moda nell’ultimo lustro. Dopo il caso Sporting Bellinzago è toccato al Gozzano abidicare. Ovviamente lungi da noi fare i conti in tasca a presidenti e azionisti: fare i professionisti spesso può essere un bagno di sangue per piccole realtà con costi tutti dichiarati e contabilizzati rispetto al mare magnum dei Dilettanti. Meglio inoltre fare un doloroso passo indietro subito piuttosto che trascinarsi - come accaduto in altri casi - per poi alzare bandiera bianca a stagione in corso, falsando i campionati. Il dispiacere però rimane: ritengo sia davvero avvilente vedere giocatori, dirigenti e allenatori che - dopo aver vinto il campionato - non possono giocarsi le proprie chance di carriera al piano di sopra. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca e allora forse sarebbe meglio - lo diciamo provocatoriamente - vendere qualche pezzo pregiato nel mercato invernale per chi sa di non voler fare categorie superiori. Così da evitare di dover rinunciare a un traguardo conquistato meritatamente...

Va completandosi il valzer delle panchine: il Novara da tempo ha scelto Fulvio Fiorin, pronto a insediarsi insieme al nuovo direttore sportivo. Prende quota per questo ultimo ruolo Peppe Cannella, anche se Massimo Cerri resta sempre molto apprezzato dalle parti di Novarello. A Carpi Sebastiano Siviglia fa un anticipo dei suoi come quando giocava e soffia la panchina a Daniele Di Donato, in predicato da settimane come dichiarato da qualche dirigente biancorosso evidentemente non al corrente dei dietrofront presidenziali. Il Teramo pensa a Emiliano Bigica, occhio pure a Giacomo Modica. A Cosenza la tifoseria sogna il ritorno di quel Mimmo Toscano, che pilotò i Lupi dalla D alla allora Serie C1 qualche anno fa. Dovesse tornare Mangiarano in società l’effetto deja-vù non sarebbe da trascurare...

Infine un po’ di appunti sparsi di mercato: la Pergolettese in chiusura per Arini (ex Arezzo), la Vis Pesaro ingaggia Marcandella (biennale con opzione per il terzo anno), l’Olbia si assicura Ciocci in prestito dal Cagliari, Tronchin (Vicenza) a un passo dalla Virtus Verona, la FeralpiSalò si accaparra di nuovo Brogni e Bergonzi dall’Atalanta, infine il Piacenza sorpassa il Modena nella corsa al terzino Giordano della Sampdoria.