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Avellino, Taurino: "Maglia e storia gloriose non una spada di Damocle"TUTTO mercato WEB
Roberto Taurino
© foto di Giuseppe Scialla
lunedì 18 luglio 2022, 14:00Girone C
di Valeria Debbia
per Tuttoc.com

Avellino, Taurino: "Maglia e storia gloriose non una spada di Damocle"

Dopo due mesi dall'ufficializzazione, mister Roberto Taurino si presenta quale nuovo tecnico dell'Avellino, nel giorno di inizio del ritiro a Mercogliano. Le sue parole sono state raccolte dai colleghi di tuttoavellino.it: "Innanzitutto buon giorno e ben trovati, è un piacere incominciare questa esperienza ad Avellino. Cercherò di ripagare la fiducia della società e del direttore De Vito nel miglior modo possibile. Spero di dare l'anima sempre e questo deve essere il nostro obiettivo costante. Non dobbiamo pensare ad obiettivi troppo a lungo termine, ma quello che dobbiamo pensare, da oggi pomeriggio, è quello di dare il massimo ad ogni allenamento. Se noi saremo in grado di dare il massimo ogni giorno, possiamo davvero costruire qualcosa di importante".

Sullo staff tecnico: "Vi presento anche lo staff, composto da Piero Sportillo, all. in seconda, Paolo Rizzo e Pietro La Porta preparatori, Pagotto prep. portieri, Match analyst Gian Marco Funaro".

Sull'equilibrio di gioco: "Sappiamo di avere un nome importante, di indossare una maglia gloriosa, con una storia importante, ma non deve essere questa una spada di Damocle. Nessuno ci regalerà niente, ma dobbiamo dare solo tutto. Il pubblico si innamora quando una squadra riesce a dare tutto, io credo che una squadra debba incarnare lo spirito di un popolo. E noi dobbiamo incarnare questo spirito anche con qualche risultato non buono magari, ma dimostrare ai tifosi appartenenza e dedizione. La perfezione non esiste, nessuna squadra ce l'ha. Ma cercare la perfezione deve essere una fiammella sempre accesa e noi dobbiamo tendere quotidianamente alla perfezione. Ma non solo la domenica, la domenica si raccoglie solo il risultato del lavoro della settimana". 

Sul modus operandi: "Oggi c'è un pizzico di emozione, lo ammetto. Io seguo il calcio da tempo, negli anni 80 seguivo l'Avellino in Serie A. Quando io avevo l'album Panini c'erano fior fior di giocatori. Per me è un orgoglio essere qui. In tanti amici e colleghi mi hanno chiamato per il mio arrivo ad Avellino, perchè nell'immaginario collettivo, allenare questa squadra è davvero una grossa opportunità. Sono ben contento di misurarmi in questa piazza, di prendermi le mie responsabilità. Non sono social, non sono alla ricerca dei like, ma cerco solo il lavoro e il miglioramento quotidiano. Cerco di trasferire ai giocatori qualcosa di importante. Oltre all'atteggiamento, per raggiungere qualcosa di importante, serve una vera idea di gioco, una voglia, che possa garantirci un futuro vincente".

Parole con De Vito: "Le prime cose che ci siamo detti sono state le nostre idee di gioco, e ci siamo trovati d'accordo su diversi punti. Vogliamo una squadra giovane e fresca, che abbia intensità. Avellino negli anni ha sfornato giovani importanti, dalla Serie A, ma anche in tempi recenti, sotto proprio il direttore De Vito, questi ragazzi sono cresciuti tanto e poi arrivati in altre categorie. Sulle caratteristiche dei calciatori sul mercato è meglio non svelarlo a tutti, ma stiamo lavorando su una idea di squadra che vogliamo vedere bene all'opera".

Sul ritiro con una squadra non pronta: "Sono consapevole che si vogliano sentire dei grossi proclami, di grossi calciatori, che l'allenatore annunci quella parolina magica. Il tifoso è giusto che sogni, e noi dobbiamo aiutarlo a sognare. Noi dobbiamo fare in modo di costruire qualcosa per far sognare i tifosi. Io quando sono arrivato qui la prima volta, sono rimasto impressionato da una foto di una curva sud stracolma, nell'anno della promozione in B. Ecco, l'obiettivo dovrà essere quello, arrivare ad avere quella curva. Sul mercato non vogliamo svenarci, stiamo seguendo obiettivi importanti, ma dobbiamo assicurarci anche una certa sostenibilità. Sulle uscite il direttore sta lavorando. Io ho firmato per un anno, perchè accetto le sfide, per me Avellino si accetta anche per un anno, poi magari in un anno non si vince, ma si costruisce. Non è facilissimo costruire tutto subito. La strada la conosciamo bene, vedremo quanta ne saremo in grado di fare, questa sarà la nostra idea". 

Ambiente caldo: "Con i giornalisti sono abbastanza allenato, avendo una moglie giornalista. E' giusto che ci sia attenzione, una certa aspettativa, fa parte del mestiere. Se uno vuole stare bello sereno, va a fare altro, lo sai che quando ti metti in gioco vai incontro a critiche e applausi. Sta a me mettendoci l'anima. Se vogliamo costruire un percorso importante dobbiamo creare un'idea, sulla quale evolversi".



Sul 3-4-3: "Un modulo non è importante, è un percorso che dobbiamo costruire, che possa essere duraturo nel corso di un campionato. Ci siamo orientati su un modulo di base, senza trascurare l'idea di provare a prendere calciatori funzionali ad altri moduli. In base alle partite ci sono situazioni che qualche giocatore mi possa garantire un qualcosa di diverso. Alcuni giocatori li ho visti all'opera, in video, poi allenandoli è tutto diverso chiaramente. Non sono molto fossilizzato sul modulo, la mia idea comune è quella di creare un gruppo ben amalgamato, unito ad un unico cervello centrale, con un filo conduttore che si chiama gioco. Vogliamo essere una squadra fastidiosa per tutti".

Sui superstiti della scorsa stagione: "Conoscete il mercato. Ci sono delle idee, il direttore sa come lavorare. Come dice Darwin, vince la specie che si adatta meglio. Vogliamo fare semplicemente il massimo".

Sugli infortuni: "Abbiamo preso due preparatori per stare tranquilli. Scherzi a parte, non esiste un one man show, non sono un accentratore, sono un uomo che sa lavorare di squadra, la squadra invisibile spesso è molto importante, quasi come gli attori principali che sono i calciatori. Al tifoso bisogna dare e mai chiedere. Il tifoso in modo naturale paga e ti dà il proprio calore, ma anche i fischi e le critiche quando si sbaglia. Non voglio calciatori che vengano qui che accusino il peso della maglia e della piazza. Vogliamo solo calciatori che vogliono l'Avellino. Il calciatore che non vuole stare ad Avellino, se non ha voglia di restare qui, pure se è il più forte della rosa, va via. E' vero che si vince con i calciatori, ma se prima non creiamo prima una identità forte, è difficile vincere, si puoi vincerne una, ma non un campionato. Questa è un'altra priorità, vogliamo solo gente che abbia piacere a restare ad Avellino. Dell'anno scorso posso parlare poco, non parlo di altri. Noi sappiamo che vogliamo fare bene, siamo convinti che nella rosa dello scorso anno ci sono giocatori che possono dare tanto. Avete citato Micovschi, lui ha espresso la sua voglia di restare ad Avellino, nonostante alcune situazioni che ha vissuto ma che ha messo da parte".

Sul presidente: "Quando l'ho incontrato ha fatto parlare soprattutto me, voleva un po' conoscermi, voleva capire un po' la mia idea di squadra. Mi ha colpito il suo grande attaccamento a questo territorio, ho capito che prima di essere un presidente è un tifoso. E' bello avere nel calcio ancora questa gente che investe denaro, che investe tempo, per regalare soddisfazioni alla comunità. Il presidente spero solo di ripagarlo in tutto e per tutto, spero di vederlo felice".

Paragone con Conte: "Lasciamo stare, lo conosco bene, è della mia terra, evitiamo questi accostamenti, non fanno bene, creano troppa aspettativa, andiamo un po' più cauti". 

Sulle uscite: "Non bisogna esasperare quello che è accaduto l'anno scorso. Cercheremo di fare il meglio nella costruzione della rosa. Non bisogna partire in modo negativo, io credo che le uscite dei calciatori si abbiano in qualsiasi squadra a inizio stagione, non vedo nulla di sbagliato, non dobbiamo esasperare ogni cosa, altrimenti partiamo male. Il direttore è al lavoro per costruire una rosa importante e cercheremo di lavorare al meglio. L'attaccamento alla maglia che mi hanno inculcato il direttore e il presidente, dobbiamo cercare di trasmetterlo ai calciatori. Noi siamo i rappresentanti di una intera comunità e dobbiamo incarnare uno spirito di tutta una Provincia". 

Sulla piazza: "Lavorare con un numero di tifosi così importante sarà uno stimolo in più. C'è grande voglia, voglia di iniziare a lavorare sul campo e di dimostrare tanto a questi tifosi".