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Pontedera ai playoff. Guidi: "Prima due finali, vogliamo migliorare la classifica"
"Quella da poco trascorsa è stata una domenica bella ed entusiasmante, abbiamo centrato i playoff matematicamente, ma ora vogliamo migliorare la posizione di classifica per avere più vantaggi dalla nostra parte negli spareggi: siamo consapevoli di aver davanti due finali, nelle quali vogliamo fare almeno quattro punti": esordisce così, in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, il talentuoso centrocampista del Pontedera Matteo Guidi, che a suon di prestazioni ha acceso i fari su di lui (già attenzionato da svariati club) e ha aiutato i suoi nel raggiungimento del primo traguardo stagionale dei granata.
Prossimi alla sfida contro l'Olbia, che anticipa il match toscano contro la Carrarese: "È vero, sono due finali, ma dobbiamo pensare a una partita per volta. Intanto, non dobbiamo commettere l'errore di sottovalutare l'Olbia, che potrebbe rivelarsi ostico avversario, ma non credo che questo accadrà perché abbiamo davvero alta l'attenzione, la gara potrebbe del resto valere la conferma del settimo posto. Archiviata questa, penseremo alla Carrarese per provare a giocarci anche il quinto posto, ma sarà tutto legato a domenica: da li dipende il nostro futuro".
Hai giocato al Pontedera sin dalle giovanili: che effetto fa prendersi questi traguardi dove, per così dire, sei cresciuto?
"È sicuramente molto bello, un bell'effetto. Ho avuto la fortuna di fare qui le giovanili, e da subito ho sentito la fiducia del club. La parentesi di San Donato, poi, mi ha svoltato la carriera, sono entrato nel mondo dei grandi e ho avuto quindi modo di rientrare a Pontedera e giocarmi le mie carte. Di questo voglio ringraziare il club, e la squadra, ma anche la città e i tifosi, ci fanno sentire parte di un insieme. Credo che questo sia il posto ideale per i ragazzi, auguro a tutti di poter vivere esperienze come la mia".
Si dice effettivamente spesso che Pontedera sia un plus per la crescita dei giovani. Perché?
"Quando esci dalla Primavera non è facile approdare subito nel professionismo con personalità e titolarità, ma qui capiscono molto cosa sia davvero il percorso di crescita, e l'ottimo mix tra giovani e anziani permette di maturare nei giusti tempi. Si sente proprio la fiducia che viene data ai ragazzi".
Il tuo percorso è iniziato in sella a un motorino, che ti portava verso gli allenamenti. Alla luce dei fatti, cosa gli diresti ora a quel motorino?
"Gli farei una statua! (ride, ndr) Lo ringrazierei davvero per tutti i chilometri fatti, gli ho fatto girare tutta Prato, ma ne è valsa la pena. Ho fatto molti sacrifici, uscivo di casa la mattina presto, in sella al motorino, e tornavo sempre dopo cena, tra scuola e campo, ma lo rifarei".
Prossimi alla sfida contro l'Olbia, che anticipa il match toscano contro la Carrarese: "È vero, sono due finali, ma dobbiamo pensare a una partita per volta. Intanto, non dobbiamo commettere l'errore di sottovalutare l'Olbia, che potrebbe rivelarsi ostico avversario, ma non credo che questo accadrà perché abbiamo davvero alta l'attenzione, la gara potrebbe del resto valere la conferma del settimo posto. Archiviata questa, penseremo alla Carrarese per provare a giocarci anche il quinto posto, ma sarà tutto legato a domenica: da li dipende il nostro futuro".
Hai giocato al Pontedera sin dalle giovanili: che effetto fa prendersi questi traguardi dove, per così dire, sei cresciuto?
"È sicuramente molto bello, un bell'effetto. Ho avuto la fortuna di fare qui le giovanili, e da subito ho sentito la fiducia del club. La parentesi di San Donato, poi, mi ha svoltato la carriera, sono entrato nel mondo dei grandi e ho avuto quindi modo di rientrare a Pontedera e giocarmi le mie carte. Di questo voglio ringraziare il club, e la squadra, ma anche la città e i tifosi, ci fanno sentire parte di un insieme. Credo che questo sia il posto ideale per i ragazzi, auguro a tutti di poter vivere esperienze come la mia".
Si dice effettivamente spesso che Pontedera sia un plus per la crescita dei giovani. Perché?
"Quando esci dalla Primavera non è facile approdare subito nel professionismo con personalità e titolarità, ma qui capiscono molto cosa sia davvero il percorso di crescita, e l'ottimo mix tra giovani e anziani permette di maturare nei giusti tempi. Si sente proprio la fiducia che viene data ai ragazzi".
Il tuo percorso è iniziato in sella a un motorino, che ti portava verso gli allenamenti. Alla luce dei fatti, cosa gli diresti ora a quel motorino?
"Gli farei una statua! (ride, ndr) Lo ringrazierei davvero per tutti i chilometri fatti, gli ho fatto girare tutta Prato, ma ne è valsa la pena. Ho fatto molti sacrifici, uscivo di casa la mattina presto, in sella al motorino, e tornavo sempre dopo cena, tra scuola e campo, ma lo rifarei".
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