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Alla Lavagna - Uno splendido Spezia diede spettacolo al VigoritoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 5 marzo 2021, 11:00Primo Piano
di Daniele Izzo
per Acspezianews.it

Alla Lavagna - Uno splendido Spezia diede spettacolo al Vigorito

Cos’ha funzionato e cosa si può imparare dalla precedente sfida alla squadra sannita.

La gara d’andata è stata, fino al Milan, la migliore partita dello Spezia in Serie A. E non solo per il rotondo punteggio, ma per una prova corale che sancì una volta per tutte che la squadra di Vincenzo Italiano in massima seria poteva starci con ampio merito. Domani, alle ore 15.00, lo stadio ‘Picco’ ospiterà Spezia – Benevento. All’andata finì così, con un netto 0-3 a favore delle Aquile, firmato Pobega e doppio Nzola.

SCELTE – Italiano cambia poco dopo la sconfitta per 1-4 contro la Juventus. Davanti all’ormai sempre più titolare Provedel, la solita difesa vista all’opera contro Morata e compagni: Ferrer, Terzi, Chabot e Bastoni. In mediana uno spento Bartolomei lascia il posto ad Estevez. Al suo fianco Ricci e Pobega. In attacco, a supporto dell’inamovibile Mbala Nzola, fuori l’esperienza di Farias e Verde e dentro l’imprevedibilità e la freschezza della coppia GyasiAgudelo. Risponde Inzaghi col classico 4-4-2 ermetico e roccioso. A stupire è solamente la scelta di affidarsi a due esterni di centrocampo come Roberto Insigne e Ionita: una mossa che desta subito qualche perplessità sull’effettività del modulo sannita, facendo propendere per un Benevento camaleontico e interscambiabile a seconda delle diverse situazioni di gioco.

LA PARTITA – La tensione si fa a fette. E non poteva essere altrimenti per due neo-promosse che devono giocarsi ogni carta dal mazzo per cercare di mantenere la categoria. La prima mezz’ora, quindi, scivola via tra uno sterile possesso palla e una fase di studio fin troppo prolungata. L’ormai proverbiale offensività dello Spezia non riesce a trovare sbocchi tra le maglie dello stretto 4-4-2 sannita, e viceversa. Ci vuole un lampo per scardinare il chiavistello del match. Episodio che, puntuale all’appuntamento, arriva alla mezz’ora del primo tempo: Salva Ferrer spinge a destra e disegna un lungo cross che Pobega raccoglie all’altezza del secondo palo e spedisce in rete in maniera quantomeno inusuale. Il Benevento, a questo punto, prova una reazione più di nervi che sul piano del gioco. Dabo e Schiattarella alzano i giri del motore, Insigne affianca Sau e Lapadula davanti e la squadra di Inzaghi si posiziona a specchio con quella di Italiano. Ma il massimo sforzo della squadra sannita si infrange su due pali (uno, quello di Insigne, in evidente fuorigioco). Sfogata la tempesta giallorossa, lo Spezia riprende in mano il pallino della gara e va a nozze negli spazi lasciati alle spalle del duo di centrocampo avversario, sprecando due occasioni sul finire di primo tempo. La prima con Bastoni; la seconda, clamorosa, con Gyasi che conclude come peggio non poteva una magistrale azione orchestrata da Estevez. Ad inizio ripresa Inzaghi cambia ancora: sulle orme del maestro Ancelotti, sfodera un albero di Natale con l’obiettivo di andare ad inibire il doppio play dello Spezia. Ma il risultato non cambia. Terzi e Ricci trovano sempre la via per iniziare l’azione e sugli esterni, come spesso già capitato, le Aquile cavalcano qualità e spazi per spiccare il volo. Così, Gyasi mette in mezzo un cross delizioso che Nzola deve solo spingere in rete. Esito replicato solamente 5’ minuti dopo, quando il franco-angolano svetta su calcio d’angolo per incornare la palla che vale lo 0-3 e sancisce la vittoria dei liguri.

COSA HA FUNZIONATO – Si fa fatica a non dire tutto. Quella di Benevento, fino alla straordinaria vittoria, per blasone oltre che prestazione, ottenuta ai danni del Milan, è sicuramente la miglior partita disputata dalle Aquile in campionato.

Dopo i primi minuti di studio, la squadra di Vincenzo Italiano ha preso le redini della gara ed è corsa al galoppo verso la vittoria. Bene la tenuta mentale, reggendo l’urto, soprattutto, della prima sfuriata caratteriale delle ‘streghe’ seguita al gol di Pobega. Bene spaziature e coperture preventive. Ma la differenza l’hanno fatta, ancora una volta, una costruzione pulita ed efficace, affidata al doppio play Ricci – Terzi, e un reparto offensivo che copre a meraviglia gli spazi nella metà campo avversaria.

COSA SI PUO’ MIGLIORARE – Fiorentina, Parma e Juventus hanno messo in evidenza il diverso modo in cui viene trattato lo Spezia a seguito della gara vinta con il Milan. Un occhio di riguardo per la squadra di Vincenzo Italiano, che dovrà, quindi, esser bravo a modulare le sue idee per ritrovare l’imprevedibilità e l’estro viste a cavallo delle sfide con crociati a bianconeri.

Difficile, perciò, trovare qualcosa da migliorare rispetto alla gara del ‘Vigorito’. Replicare quella prestazione porrebbe lo Spezia in una situazione di sicuro vantaggio sulla strada dei tre punti. Se, invece, si guarda all’ultima settimana, qualcosa da migliorare sicuramente c’è. Il tempo stringe, la fine del campionato si avvicina e gli Aquilotti, se vogliono salvarsi, non possono regalare una mezz’ora o, come successo con il Parma, addirittura un tempo agli avversari.