Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / spezia / Primo Piano
RIVALE | L’alba di un nuovo giorno: il Venezia di ZanettiTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
sabato 18 settembre 2021, 11:15Primo Piano
di Daniele Izzo
per Acspezianews.it

RIVALE | L’alba di un nuovo giorno: il Venezia di Zanetti

Dall’allenatore al top player: l’analisi della squadra veneta, prossima avversaria dello Spezia

“L’alba porta avanti nel cammino, porta avanti nel lavoro”. Parola di Esiodo che in riva alla Laguna Veneta hanno saputo cogliere e trasmigrare in ambito pedatorio. Fallito al termine della stagione 2004-05, il Venezia Football Club ha faticato nel buio delle serie minori fino ad ammirare nuovamente la luce dell’aurora al termine dello scorso campionato. Ora i primi di raggi di sole calcistico hanno già irrorato ‘La Serenissima’, disvelando una squadra piacevole e interessante anche in Serie A.

ALLENATORE - 18 novembre 2014. Lo stesso giorno in cui l’Italia ‘rossoblucerchiata’ varata da Antonio Conte stendeva l’Albania, Paolo Zanetti dava l’addio al calcio giocato. Il richiamo del campo, il sapore dell’erba, l’investigazione dell’arte delle pedate tuttavia lo richiamarono ben presto all’ordine. Dapprima entrò quindi nello staff della Reggiana con il ruolo di collaboratore tecnico, dopo iniziò a camminare sulle proprie gambe: la gavetta al Sudtirol per due anni, poi la B. Fregiatosi del premio ‘Panchina d’oro’ come miglior allenatore di Lega Pro, sedette ad Ascoli, ma venne esonerato. Lì, sulle macerie dell’addio alla squadra marchigiana, Zanetti ha costruito l’alba del nuovo giorno veneziano. Dal punto di vista tattico, l’impronta del tecnico di Valdagno sul Venezia è chiara e ben riconoscibile. Al pari di un calciomercato che ha acceso i riflettori sui lagunari, la squadra tornata a calcare i prati della Serie A dopo 19 anni è vivace e curiosa, eclettica a sprazzi, sicuramente divertente. Se basterà a raggiungere la sognata salvezza, lo dirà il campo.

MODULO – Dopo l’iniziale e pragmatico 3-5-2, Zanetti si è ben presto affidato al 4-3-3, trovando nel modulo che fu di Galeone e Zeman gli estremi per poter raffigurare la propria idea calcistica. Tanti sono i giocatori, soprattutto giovani, saliti in gondola quest’estate, al pari dei ballottaggi in ogni zona del campo. A partire dalla porta, dove Lezzerini, spesso alle prese con noie fisiche, si alterna proficuamente con il finlandese Maenpaa. Il comando della difesa è passato da Modolo a Caldara, ex difensore di Milan e Juventus già messosi in mostra in queste prime giornate. Al suo fianco Ceccaroni, ex aquilotto cresciuto esponenzialmente in laguna, Schnegg e Mazzocchi. Al centro del campo Antonio Junior Vacca, l’amante della suola che fece innamorare un acerbo Roberto De Zerbi. Ai suoi lati la giovane promessa Busio e Fiordilino, o, in alternativa, Crnigoj. Infine, il calciomercato ha regalato a Zanetti un reparto completo e profondo: l’attacco. Detto del genio di Mattia Aramu, colonna fragile ma tremendamente bella del fronte veneziano, a giocarsi le altre due maglie sono in quattro: Johnsen e Okereke all’ala, Forte ed Henry al centro.

TATTICA – Come da consuetudine, dividiamo il discorso in due: fase di possesso e fase di non possesso, quando la palla ce l’hai tu e quando la palla ce l’hanno gli altri. Cominciamo dalla prima. Il Venezia, in fase di costruzione, si affida alle capacità tecniche e alla visione di gioco del portiere Lezzerini. Gli esterni difensivi si alzano, la creazione dell’azione si fonda sul palleggio e lo sviluppo è sistematico ma efficace: dopo qualche scambio votato alla pulizia del possesso, i giocatori di Zanetti cercano sistematicamente l’esterno dove Mazzocchi e Johnsen hanno il compito di incendiare le difese avversarie. A Henry (o Forte) il governo del centro dell’area, dove può sia concludere direttamente che funger da sponda per l’inserimento delle mezzali. Al contrario, quando la sfera è a disposizione degli avversari, i veneti si schierano con un 4-3-2-1 stretto, che rende difficile ai dirimpettai giocare per vie centrali.

TOP PLAYER – Fisico slanciato, andatura elegante e due piedi in grado di intrattenere ‘La Serenissima’ con spettacoli pallonari degni di nota. Questo è Mattia Aramu, il dieci che dovrà cosparger di realtà i sogni salvezza del Venezia. Talmente abile da essere utilizzare praticamente ovunque nella zona d’attacco, l’ex Torino dispone di una gamma calcistica che va dalla formidabile precisione nei piazzati al gusto per l’assistenza, senza disdegnare la firma personale. È lui la colonna intorno alla quale costruire le mura della casa veneta, sperando sempre che l’alta marea cadetta non torni a bussare alle porte arancioneroverdi.

Tirando le somme, il Venezia è squadra vivace e combattiva, che trova nella figura di Aramu il plus in grado di innalzare il livello del gioco e, conseguentemente, la quantità di punti in classifica. Non sarà facile per lo Spezia, in una trasferta che già pesa come un macigno, averne la meglio. Al ‘Penzo’, lo stadio più piccolo della Serie A, la difficile sentenza.