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TMW - Spezia, Erlic: "La salvezza come obiettivo minimo. Sogno il Mondiale con la Croazia"
Presente a un evento di uno sponsor dello Spezia, Martin Erlic, difensore dei liguri, ha parlato alla stampa presente. Queste le sue parole raccolte da TMW: "Nel calcio ci sono tanti ostacoli ma vanno superati. Ho affrontato il mio infortunio in modo positivo, ho lavorato tanto e ne sono uscito. Se sei infortunato non puoi dare il massimo ed è stato un anno brutto per me, ma l'ho affrontato con il sorriso".
Sogna il Mondiale con la Croazia?
"Sicuramente sì, ma bisogna giocare e stare bene. Ci sono stanti campioni nella mia Nazionale, aspetterò, se arrivasse la convocazione sarebbe bellissimo, altrimenti andrà bene lo stesso. Metto sempre tanta passione e lavoro".
Qual è l'attaccante più difficile da marcare?
"Zapata è molto fisico e rapido. Poi ci sono Ibrahimovic e Ronaldo, sono campioni e devi essere concentrato per 95 minuti, altrimenti fanno gol".
Cosa ci dice della sua infanzia in Croazia?
"Alla fine della mia carriera scriverò un libro, i miei genitori hanno vissuto la guerra, io fortunatamente no. Mi hanno raccontato che non è stato un momento facile. A 9 anni ho deciso di giocare a calcio, non ero bravo a scuola e a 12 anni ho lasciato la mia casa per andare alla Dinamo Zagabria. A 15 anni sono arrivato a Parma e non era facile lontano da casa. ora sono qui e tutto mi dà tanta forza per continuare a fare il mio mestiere".
Quando ha capito che sarebbe stata una stagione magica in Serie B?
"Tutto è stato magico, nessuno credeva alla promozione, anche perché alla decima giornata eravamo terzultimi, alla fine abbiamo fatto la storia".
Qual è il vostro obiettivo minimo?
"La salvezza".
Sogna il Mondiale con la Croazia?
"Sicuramente sì, ma bisogna giocare e stare bene. Ci sono stanti campioni nella mia Nazionale, aspetterò, se arrivasse la convocazione sarebbe bellissimo, altrimenti andrà bene lo stesso. Metto sempre tanta passione e lavoro".
Qual è l'attaccante più difficile da marcare?
"Zapata è molto fisico e rapido. Poi ci sono Ibrahimovic e Ronaldo, sono campioni e devi essere concentrato per 95 minuti, altrimenti fanno gol".
Cosa ci dice della sua infanzia in Croazia?
"Alla fine della mia carriera scriverò un libro, i miei genitori hanno vissuto la guerra, io fortunatamente no. Mi hanno raccontato che non è stato un momento facile. A 9 anni ho deciso di giocare a calcio, non ero bravo a scuola e a 12 anni ho lasciato la mia casa per andare alla Dinamo Zagabria. A 15 anni sono arrivato a Parma e non era facile lontano da casa. ora sono qui e tutto mi dà tanta forza per continuare a fare il mio mestiere".
Quando ha capito che sarebbe stata una stagione magica in Serie B?
"Tutto è stato magico, nessuno credeva alla promozione, anche perché alla decima giornata eravamo terzultimi, alla fine abbiamo fatto la storia".
Qual è il vostro obiettivo minimo?
"La salvezza".
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