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Toro non buttare tutto nella spazzatura: i processi vanno rimandatiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 30 ottobre 2019, 11:00Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

Toro non buttare tutto nella spazzatura: i processi vanno rimandati

Lazio e Juventus sono il crocevia per il destino di Mazzarri e per la stagione della squadra.

Tutti sono colpevoli, Cairo, Mazzarri e lo staff, i giocatori e chi ha applaudito quando ci sono state vittorie con crepe che non sono state evidenziate avvallando di fatto che tutto andava comunque bene. Premesso questo, adesso, però, non è il momento dei processi perché ci sono due partite in tre giorni dal crescete tasso di difficoltà e di emotività. Questa sera quella con la Lazio e sabato sera l’altra con la Juventus. Il Torino vi arriva frastornato, e già questo non è un bene, per la fibrillazione che c’è intorno alla squadra e all’allenatore, ormai completamente sulla graticola. Il rischio che la paura di perdere paralizzi più che scuota è molto elevato e a questo si somma il possibile egoismo di pensare al proprio orticello più che al bene comune che porta sempre in un gioco di squadra solo ulteriori danni.

Mazzarri, anche se essendo squalificato non siederà in panchina, il suo staff, Frustalupi in primis che lo sostituirà, e la squadra devono isolarsi dal resto del mondo in modo da raccogliere quanto di buono c’è. E del buono ci deve essere, altrimenti il Torino - che è formato dagli stessi giocatori dell’anno scorso con l’aggiunta di Verdi, Laxalt e Ujkani e senza più Moretti, ma comunque presente in qualità di dirigente – il campionato scorso non avrebbe disputato un girone di ritorno più che buono, seppur con qualche passo falso. Ecco quel buono non può essere svanito e allora va preso e portato in campo questa sera all’Olimpico di Roma.

Mai come in questo caso c’è da pensare a una partita per volta, quindi, accantonare il derby perché prima le energie vanno tutte concentrate sulla Lazio che è una squadra che ha un gioco pragmatico che si basa sul 3-5-2 interpretato da un gruppo di giocatori che lo conosce bene in quanto sono nella maggior parte dei casi gli stessi da tre anni. La difesa è solida, dieci i gol incassati ed è la quarta della Serie A insieme a quella dell’Inter che ha giocato ieri sera subendo un gol, e in fase difensiva tiene il baricentro basso. Il centrocampo fa densità sfruttando anche i movimenti incontro degli attaccanti e occupa in ampiezza tutto il campo e ha giocatori offensivi di qualità, su tutti Milinkovic-Savic e Luis Alberto, e gli esterni giocano alti. Gli attaccanti, soprattutto se giocano in tandem Immobile e Correa, sono dei cecchini non per nulla sono la seconda coppia in termini di gol segnati e in assoluto i biancocelesti sono al terzo posto insieme al Napoli con diciotto reti realizzate. Inzaghi è bravo a impostare il gioco sfruttando le caratteristiche tecniche dei propri giocatori e le difficoltà degli avversari. Con un avversario di questo tipo è evidente che il Torino non si può permettersi alcuna deconcentrazione o errori in nessuna zona del campo e deve saper capitalizzare il gioco offensivo.

Il momento del Torino è oltremodo delicato perché in caso di passo falso questa sera la successiva partita con la Juventus sarebbe ancora più complicata da affrontare, a prescindere che si tratti di un derby e che i bianconeri hanno un organico oggettivamente superiore. E se malauguratamente fra tre giorni in classifica il Torino avesse gli attuali undici punti, cosa che molto probabilmente significherebbe esonero per Mazzarri, verrebbe comunque compromessa la stagione perché se dopo undici giornate si sono racimolati solo undici punti, con la media di uno a partita, anche cambiando allenatore recuperare quanto lasciato per strada e risollevarsi sarebbe senza dubbio possibile, ma rappresenterebbe una zavorra per la graduatoria finale. Senza contare che il progetto iniziato con Mazzarri non verrebbe portato a termine e bisognerebbe ricominciare tutto da capo.