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Biglia si offre al Toro. Ma anagrafe e ingaggio schiacciano la classeTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 16 luglio 2020, 09:35Primo Piano
di Claudio Colla
per Torinogranata.it

Biglia si offre al Toro. Ma anagrafe e ingaggio schiacciano la classe

Si avvia verso la conclusione il triennio di Lucas Biglia con la casacca del Milan. Il regista di centrocampo argentino, che, dopo quattro stagioni alla Lazio, lungo le quali era riuscito ad affermarsi, al netto di una condizione atletica non sempre inossidabile, come uno degli uomini di punta della compagine biancoceleste, aveva puntato sull'approdo rossonero come contesto in cui far fruttare al meglio gli anni sulla carta più brillanti della propria maturità calcistica; tuttavia, un mix di cambi di guida tecnica, infortuni, e scarso feeling tattico con allenatori e compagni, lo hanno relegato al ruolo di comprimario. Coppe incluse, è finora di 67 presenze e due reti il suo bilancio complessivo.

Ritiratosi dalla Selección due anni fa, Biglia cerca ora una nuova avventura, probabilmente l'ultima, nel calcio del Vecchio Mondo. Come infatti riportato ieri sulle nostre pagine, il playmaker ora trentaquattrenne, che passerà allo status di svincolato dopo il termine del campionato in corso, non vorrebbe al momento portare la famiglia a vivere in Sud America, per il momento. A tal proposito, evidenzia CM.com, il giocatore, tramite il proprio entourage si sarebbe offerto al Toro. La dirigenza granata - che per quanto riguarda gli epurati di casa Milan continua invece a puntare Giacomo Bonaventura - non sarebbe però, almeno per il momento, apparsa interessata: al di là di età e condizione atletica precaria, già di per sé terreno fertile per valutare la proposta non senza qualche perplessità, Biglia è il secondo giocatore più pagato tra i rossoneri (alle spalle del solo Donnarumma, e alla pari col capitano Romagnoli): tre milioni e mezzo di euro a stagione, condizione paradossale per un calciatore ormai in pianta stabile tra le riserve della squadra.

Certo, se l'argentino accettasse di spalmare i suoi attuali emolumenti annui su un biennale, se non addirittura su un triennale, la prospettiva potrebbe cambiare, e una scommessa potrebbe anche essere ipotizzata. Va però ricordato che, in termini di politica societaria, le ground rules vigenti al momento dalle parti di via Arcivescovado prevedono un salary cap che non superi i due milioni a stagione (per quanto un rinnovo con permanenza di Belotti abbatterebbe probabilmente questa barriera finanziaria), e gli occhi puntati su profili decisamente più giovani. Più giovani e più economici (da Maggiore dello Spezia, a Fiordilino del Venezia). Per il momento, in ogni caso, al Toro non sembra proprio esserci spazio per un Biglia che ripercorra, nel bene e nel male, le orme che furono di Eugenio Corini, tra 2007 e 2009, come eccellenza a fine carriera in mezzo al campo.