Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / torino / Primo Piano
Il Torino non solo non è spietato ma è pure scornato e privo di ambizioniTUTTO mercato WEB
Bellanova, Sanabria e Zapata
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 22 aprile 2024, 11:00Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

Il Torino non solo non è spietato ma è pure scornato e privo di ambizioni

Altri due punti gettati alle ortiche e un pareggio che doveva essere un vittoria e il Torino è a 10 pareggi con squadre non solo sono alla portata, ma ben più di una anche che sta lottando per non retrocedere (Cagliari 0-0, Verona 0-0, Frosinone 0-0 sia all’andata sia al ritorno, Monza 1-1, Udinese 1-1,  Genoa 0-0, Salernitana 0-0, Sassuolo 1-1 e Fiorentina 0-0) ai quali va a sommarsi la sconfitta con l’Empoli 3-2. E così i punti lasciati per strada sono saliti a 23, ammesso pure che qualche volta può capitare una partita non proprio brillante si può affermare, senza possibilità alcuna di essere smentiti, che i punti lasciati per strada sono almeno 13, tenendosi bassi. Oggi il Torino dopo 33 partite ha 46 punti e occupa il 10° posto, ma potrebbe essere tranquillamente al 4° posto, oggi occupato dal Bologna che ha una partita in meno e giocherà questa sera con la Roma, se solo non avesse sperperato.

La partita di ieri con il Frosinone terzultimo in classifica e con una delle difese più perforate della Serie A, 63 i gol subiti, è stata il riassunto dei limiti del Torino: mancanza di idee, manovre prevedibili, incapacità di segnare. E pensare che la squadra di Di Francesco non ha neppure eretto chissà quali barricate difensive e non è stata costantemente dietro la linea della palla, anche perché avendo bisogno di punti doveva inevitabilmente spingere un po’ e infatti ha tirato più volte in porta, 3 a 2, e si è resa più pericolosa del Torino visto che è andata al tiro due volte con Cheddira (59’ e 75’) e una con Mazzitelli (38’), magari non erano tiri trascendentali, però comunque se si pensa che i granata hanno impegnato solo due volte Turati, una a testa con Zapata (43’) e Okereke (56’), e per il resto le conclusioni sono sempre estate imprecise questo la dice molto lunga.

Alla vigilia Juric, che ieri non era in panchina poiché squalificato e al suo posto c’era il vice Paro, aveva detto che voleva vedere un Torino spietato, ma quella che si è vista in campo era una squadra lontana mille miglia dall’esserlo. Eppure in ballo c’era tantissimo: il provare ad avvicinarsi all’8° posto che garantisce l’accesso agli spareggi di Conference League visto che il Napoli aveva perso con l’Empoli. Invece lo squallidissimo pari del Torino con il Frosinone, ai ciociari vanno fatti i complimenti per come hanno provato a vincere, è stato sfruttato dalla Fiorentina che ha battuto la Salernitana e ha scavalcato i granata e ha ancora da recuperare la partita con l’Atalanta. I limiti qualitativi, sommati agli infortuni che condizionano la formazione iniziale e i cambi, però questo non basta a giustificare la partita di ieri e tante altre, una rosa abbastanza ristretta e la poca personalità di più di un giocatore granata, che non è capace di dare il meglio quando occorre, sono un problema che negli anni non è stato risolto, a prescindere dai vari calciatori che si sono susseguiti in rosa. Ieri a parte Buongiorno, non si è vista quella determinazione, ferocia agonistica di andare a prendersi i tre punti, semmai l’impressione che ha dato la squadra è stata di essere priva di ambizioni. E sinceramente i 17 clean scheet sono una foglia di fico, certo sono serviti per piazzarsi a metà classifica, ma nulla più.
A cinque giornate dalla fine del campionato e con Inter, Bologna, Verona, Milan e Atalanta ancora da affrontare è meglio non pensare più all’Europa tanto rimarrà un miraggio e lo ribadisce la partita con il Frosinone.