Il mese di maggio non sia sprecato: i cambi al Torino siano decisi in fretta

Juric andrà via e al Torino arriverà un nuovo allenatore, questo ormai è scontato e il contrario lascerebbe tutti sorpresi. Per non far sì che chi siederà sulla panchina granata alla fine si ritrovi a doversi barcamenare, al di là delle proprie capacità e dei propri limiti com’è successo troppe volte negli ultimi anni, gli deve essere consegnata una squadra senza lacune e con i giocatori idonei alla sua tipologia di gioco. Detto questo, però serve che non si aspetti il valzer che ci sarà sulle panchine della Serie A per vedere chi non si accasa e quindi poi scegliere fra coloro che sono rimasti liberi o chi può essere comunque preso. Perché avere, a meno che non sia già stato fatto però almeno per i nomi che circolano, Italiano, Palladino e Gilardino, non sembra che sia così, subito il nuovo tecnico permette d’impostare con tempismo il mercato.

Ed è proprio dal mercato che dovrà scaturire una squadra adeguata. I sei bilanci consecutivi in rosso, l’attuale è di -9,6 milioni seppur con un passivo contenuto rispetto a quello di tanti altri club, danno per scontato che servirà almeno una cessione importante per finanziare l’arrivo di nuovi giocatori. E il giocatore che in assoluto ha più mercato purtroppo è Alessandro Buongiorno, che tra l’altro merita di poter giocare in una squadra che non vivacchi solo a metà classifica. Ma ai sacrifici devono corrispondere nel complesso migliorie alla rosa. E nell’attuale troppi giocatori hanno reso meno di quanto oggettivamente si potesse prevedere. Ilic, Vlasic, Lazaro e Sanabria su tutti, ma non sono gli unici. A questo punto tenuto conto dell’arrivo di un nuovo allenatore tanto vale che venga anche rivoluzionata la squadra. Chi non ha reso abbastanza va ceduto e dovrà essere bravo Vagnati a evitare il più possibile minusvalenze. Ovviamente non sarà possibile evirarle, ma che nel complesso siano contenute. Serve poi un tempestivo riutilizzo dei soldi incassati per prendere nuovi giocatori. di grazia non si utilizzi la scusa dell’Europeo per attendere altrimenti si finisce come sempre che arrivano ragazzotti di belle speranze, di colpi positivi alla Schuurs o Ricci oppure Bellanova al massimo ne capitano uno a stagione, e calciatori che devono rilanciarsi e finiscono per non farlo davvero, l’elenco è talmente lungo che è inutile farlo tanto i nomi li conoscono tutti. Meglio agire subito e cercare di portare a casa un mix fra giovani ed esperti e puntare su chi può dare garanzie come, ad esempio, è accaduto con Rodriguez. Attendere la fine del mercato per prendere giocatori in saldo o scontenti di essere dove sono perché magari in rosa sono arrivati altri che li hanno fatti scalare all’indietro nelle gerarchie vuole dire complicare la vita all’allenatore e non avere una squadra pronta per l’inizio del campionato. Déjà vu che si ha l’obbligo prima di tutto morale di evitare.

A quattro giornate dalla fine del campionato il Torino ha perso la possibilità di arrivare all’8° posto, anche se l’aritmetica non lo impedisce ancora, ma se anche conquistasse tutti e 12 i rimanenti punti in palio, Fiorentina, che oltretutto ha da recuperare la partita con l’Atalanta, e Napoli non dovrebbero farne più di 7, volendo i partenopei 8 poiché in caso di arrivo a pari punti per la classifica avulsa i granata avrebbero la meglio. Un’utopia. Quindi sapendo che il Torino è fuori dalle competizioni europee, nonostante quest’anno siano aumentati i posti per accedervi, Cairo e Vagnati hanno già fin da adesso la possibilità di scegliere l’allenatore e poi di allestirgli la squadra completa in ogni reparto e anche con una panchina adeguata, avere cambi all’altezza si è visto che è fondamentale, e consegnargliela in tempo utile affinché la amalgami, un mese è il tempo minimo, in modo che sia pronta per l’inizio del nuovo campionato che prenderà il via nel weekend del 17-18 agosto.
Non c’è poi così tanto tempo ed è evidente che il mese di maggio non può essere sprecato.