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Bonifazi&C: nel Torino i giovani del vivaio non trovano spazio
Non è un Toro per giovani. O meglio, per giovani del vivaio: lo dicono i numeri e le statistiche di questi primi 97 giorni di stagione. Dal 4 luglio, giorno del raduno al Filadelfia, ad oggi, i granata hanno già disputato 13 partite ufficiali, ma in tante di queste i ragazzi cresciuti a pane e Toro sono stati semplicemente spettatori. Bonifazi, Parigini, Edera, Millico: chi più e chi meno, hanno tutti vissuto la trafila delle giovanili per poi approdare in prima squadra. Ad oggi, però, con vicende diverse, nessuno ha convinto appieno Mazzarri.
Da titolare a ultima scelta - Il caso più particolare è quello del centrale classe ’96. Corteggiato in estate da diverse squadre, Fiorentina e Spal su tutte, alla fine è rimasto, ed era riuscito anche a ritagliarsi un posto da titolare. Già in Europa League, nelle trasferte di Minsk e Wolverhampton, ma soprattutto in campionato: tre su tre con Sassuolo, Atalanta e Lecce, per un totale di 268 minuti in campo. Rendimento più che discreto, tra l’apice del gol e della prestazione di Parma contro gli orobici e il buio totale contro i salentini, anche se tra tutta la retroguardia era stato il migliore tra i peggiori. Poi, spedito in panchina: è vero, nel frattempo è stato reintegrato Nkoulou, ma come terzo di sinistra, ruolo di Bonifazi, si sono alternati Bremer e Lyanco. Una quadrupla esclusione che ha stupito tutti, proprio nel momento in cui le parti erano vicine al rinnovo fino al 2024.
Attaccanti, che fatica - E poi c’è il tris offensivo, che ha davanti a sé una concorrenza foltissima. Non è semplice trovare spazio con attaccanti del calibro di Belotti, Zaza, Verdi e ora pure Iago Falque, ma il tecnico non ha riservato loro nemmeno un minuto. Edera, Parigini, Millico, zero minuti in tre: basta questo per capire che nessuno rientra nel progetto di Mazzarri. E pensare che, almeno in estate, il classe 2000 aveva impressionato l’allenatore tra un brillante ritiro a Bormio e il primo gol in Europa di un calciatore italiano nato nel nuovo millennio. Edera e Parigini, invece, sono stati fermati dai problemi fisici: hanno saltato gran parte della preparazione, ora però sarebbero arruolabili. E invece sono finiti fuori persino dall’elenco dei convocati: il classe ’96 non rinnoverà e da febbraio sarà libero di accasarsi in qualche altro club, l’esterno invece è alla ricerca di una nuova sistemazione. Ma senza nemmeno la coppa Italia per mettersi in mostra, con il Toro che entrerà a partire dagli ottavi, sarà veramente lunghissima arrivare a gennaio per i due prodotti del vivaio. Il rischio è quello di perdere un patrimonio fatto in casa, nonostante il nuovo ds sia Massimo Bava, proprio l’ex responsabile del settore giovanile
Da titolare a ultima scelta - Il caso più particolare è quello del centrale classe ’96. Corteggiato in estate da diverse squadre, Fiorentina e Spal su tutte, alla fine è rimasto, ed era riuscito anche a ritagliarsi un posto da titolare. Già in Europa League, nelle trasferte di Minsk e Wolverhampton, ma soprattutto in campionato: tre su tre con Sassuolo, Atalanta e Lecce, per un totale di 268 minuti in campo. Rendimento più che discreto, tra l’apice del gol e della prestazione di Parma contro gli orobici e il buio totale contro i salentini, anche se tra tutta la retroguardia era stato il migliore tra i peggiori. Poi, spedito in panchina: è vero, nel frattempo è stato reintegrato Nkoulou, ma come terzo di sinistra, ruolo di Bonifazi, si sono alternati Bremer e Lyanco. Una quadrupla esclusione che ha stupito tutti, proprio nel momento in cui le parti erano vicine al rinnovo fino al 2024.
Attaccanti, che fatica - E poi c’è il tris offensivo, che ha davanti a sé una concorrenza foltissima. Non è semplice trovare spazio con attaccanti del calibro di Belotti, Zaza, Verdi e ora pure Iago Falque, ma il tecnico non ha riservato loro nemmeno un minuto. Edera, Parigini, Millico, zero minuti in tre: basta questo per capire che nessuno rientra nel progetto di Mazzarri. E pensare che, almeno in estate, il classe 2000 aveva impressionato l’allenatore tra un brillante ritiro a Bormio e il primo gol in Europa di un calciatore italiano nato nel nuovo millennio. Edera e Parigini, invece, sono stati fermati dai problemi fisici: hanno saltato gran parte della preparazione, ora però sarebbero arruolabili. E invece sono finiti fuori persino dall’elenco dei convocati: il classe ’96 non rinnoverà e da febbraio sarà libero di accasarsi in qualche altro club, l’esterno invece è alla ricerca di una nuova sistemazione. Ma senza nemmeno la coppa Italia per mettersi in mostra, con il Toro che entrerà a partire dagli ottavi, sarà veramente lunghissima arrivare a gennaio per i due prodotti del vivaio. Il rischio è quello di perdere un patrimonio fatto in casa, nonostante il nuovo ds sia Massimo Bava, proprio l’ex responsabile del settore giovanile
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