Torino, la svolta che non c'è: Lazio e Juve crocevia per Mazzarri
Sotto esame - Le riflessioni erano cominciate dopo Udine, ora stanno proseguendo. E questa può davvero diventare la settimana chiave per il destino del tecnico.
Domani la Lazio e sabato la Juve, due impegni non proprio tra i più semplici considerando i valori delle avversarie. Di questo passo, la situazione si sta facendo sempre più delicata: il fatto di avere il contratto in scadenza giugno 2020, quindi tra otto mesi esatti, non gioca in favore di del tecnico, anzi. Un eventuale esonero non peserebbe troppo sulle casse del club di via Arcivescovado, che dovrebbe garantirgli lo stipendio soltanto fino al termine della stagione in corso. Le voci su Gennaro Gattuso hanno ripreso a circolare con insistenza, da Gallarate assicurano che l’ex rossonero accetterebbe volentieri la chiamata di Cairo. Prima, però, si cercherà di ritrovare la retta via insieme a Mazzarri. "I giocatori sono con il mister al 100%, resto fiducioso" le parole del presidente; "La squadra è sempre dalla parte dell’allenatore, chiunque esso sia" gli ha fatto eco Sirigu. Eppure serve una svolta, da ricercare nelle sfide contro Lazio e Juve. Altrimenti, tutto può succedere, e Brescia il 9 novembre potrebbe addirittura essere troppo distante. Intanto, i tifosi hanno già cominciato ad esprimere il proprio malcontento: Mazzarri è in testa alla lista dei responsabili secondo la piazza granata. Tra le manifestazioni di dissenso allo stadio e i messaggi sui social, la fiducia nei confronti dell’allenatore è ai minimi storici.