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Ministro Speranza: "Dati incoraggianti ma serve giudizio. Ci vuole poco a tornare indietro"
Tramite i microfoni del Tg3, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto il punto della situazione a poche ore dall’inizio della Fase 2: “Quelli che vediamo sono dati che confermano che il lockdown ha funzionato. I sacrifici enormi fatti da donne e uomini di questo paese e le misure molto rigorose che abbiamo adottato hanno portato ad una fotografia diversa delle settimane precedenti. Non dobbiamo però pensare che la battaglia sia vinta, ci vuole ancora grande prudenza e serve rispettare le indicazioni e le buone abitudini che abbiamo assunto in queste settimane. Ci vuol poco per tornare indietro e vanificare quanto fatto fin qui, quindi avanti, riapriamo, ripartiamo ma con grande giudizio e grande attenzione. Il metro di distanza, la mascherina, l’evitare assembramenti sono regole che dobbiamo assolutamente conservare se non vogliamo sprecare il vantaggio maturato in queste settimane”.
La questione dei test e dei tamponi? “Abbiamo investito 3 miliardi 250 milioni su questa strategia. Stiamo rafforzando in maniera inedita il nostro territorio e i nostri ospedali. Dobbiamo continuare su questo terreno, voglio ricordarlo: l’Italia è uno dei paesi che ha fatto più tamponi in assoluto nel rapporto con la popolazone, dobbiamo continuare a farli. Una volta che una sola persona ha un sintomo e il tampone non arriva, vuol dire che c’è un problema che va risolto. Passi avanti ne sono stati fatti tanti e dobbiamo insistere su questa strada”.
A che punto è l’App Immuni? “Il tracciamento si fa prima di tutto con le persone, stiamo assumendo donne e uomini nel SSN, 24 mila assunzioni dall’inizio della crisi. L’app può servire, è uno dei 5 punti della nostra strategia. L’auspicio è che dalla fine di maggio possa avviarsi una sperimentazione, così facendo avremmo aggiunto uno strumento a questa strategia complessiva che abbiamo messo in campo”.
La questione dei test e dei tamponi? “Abbiamo investito 3 miliardi 250 milioni su questa strategia. Stiamo rafforzando in maniera inedita il nostro territorio e i nostri ospedali. Dobbiamo continuare su questo terreno, voglio ricordarlo: l’Italia è uno dei paesi che ha fatto più tamponi in assoluto nel rapporto con la popolazone, dobbiamo continuare a farli. Una volta che una sola persona ha un sintomo e il tampone non arriva, vuol dire che c’è un problema che va risolto. Passi avanti ne sono stati fatti tanti e dobbiamo insistere su questa strada”.
A che punto è l’App Immuni? “Il tracciamento si fa prima di tutto con le persone, stiamo assumendo donne e uomini nel SSN, 24 mila assunzioni dall’inizio della crisi. L’app può servire, è uno dei 5 punti della nostra strategia. L’auspicio è che dalla fine di maggio possa avviarsi una sperimentazione, così facendo avremmo aggiunto uno strumento a questa strategia complessiva che abbiamo messo in campo”.
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