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TMW RADIO - Bucchioni: "Milan, questione Maldini secondaria. Ora priorità al cambio di società"
Ospiti: Enzo Bucchioni, Alberto Cerruti, Pietro Mazzara.
Cerruti:" Mancini trova fragili alibi. In questi giorni di festa nessuno a citato Boban. Maldini fuori tempo. La garanzia è la permanenza di Pioli"
Bucchioni:" Io sto con Maldini ma il calcio oggi è azienda."
Mazzara:" Malidini entrata fuori tempo, verità di comodo."
Maracanà con Marco Picccari e Francesco Tringali.
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A Maracanà, trasmissione di TMW Radio, il giornalista Enzo Bucchioni ha parlato di Nazionale e Milan.
Come commenta le parole di Mancini?
"Gli alibi non andrebbero dati, se ci fosse una organizzazione degna del nostro calcio, eviteremmo certe cose. Non rinviarono la domenica di campionato per la partita della Macedonia, forse sarebbe cambiato poco ma sarebbe stato un segnale di organizzazione. E' un'incapacità assoluta, ma i limiti di questa squadra sono evidenti. Si è spenta la chimica di spogliatoio post-Europei".
E su quanto detto da Maldini alla Gazzetta?
"Tutto va inquadrato in un calcio che non è più quello che ha vissuto lui. E' in mano il club a un fondo che fa solo i suoi conti. In questo momento di passaggio poi, di vendita della società, dove ci sono in ballo milioni di euro, del futuro di Maldini interessa poco. Logico che si sta dalla parte sua, ma ora deve capire che è un funzionario di una squadra in vendita. Maldini è solo un granello di questo ingranaggio, che la nuova società forse confermerà. Adesso pensare al futuro di Maldini per il fondo Elliott non è primario. Sul mercato Maldini e Massara aspettano i soldi, ma hanno le idee chiare. Devono solo aspettare il passaggio di proprietà".
La gente è dalla parte di Maldini:
"Io sto con Maldini dal punto di vista emozionale. Lui si sente giustamente il Milan, non per ambizione personale. Dall'altra parte c'è qualcuno che pensa solo ai soldi, come fai a conciliare questi due mondi diversi? Non mi sento di condannare il suo comportamento. Io sono sicuro che i nuovi manager arriveranno a pensare anche a lui, capiranno il suo valore e gli consegneranno le chiavi tecniche del Milan. In questo momento i problemi sono altri".
Come commenta le parole di Mancini?
"Gli alibi non andrebbero dati, se ci fosse una organizzazione degna del nostro calcio, eviteremmo certe cose. Non rinviarono la domenica di campionato per la partita della Macedonia, forse sarebbe cambiato poco ma sarebbe stato un segnale di organizzazione. E' un'incapacità assoluta, ma i limiti di questa squadra sono evidenti. Si è spenta la chimica di spogliatoio post-Europei".
E su quanto detto da Maldini alla Gazzetta?
"Tutto va inquadrato in un calcio che non è più quello che ha vissuto lui. E' in mano il club a un fondo che fa solo i suoi conti. In questo momento di passaggio poi, di vendita della società, dove ci sono in ballo milioni di euro, del futuro di Maldini interessa poco. Logico che si sta dalla parte sua, ma ora deve capire che è un funzionario di una squadra in vendita. Maldini è solo un granello di questo ingranaggio, che la nuova società forse confermerà. Adesso pensare al futuro di Maldini per il fondo Elliott non è primario. Sul mercato Maldini e Massara aspettano i soldi, ma hanno le idee chiare. Devono solo aspettare il passaggio di proprietà".
La gente è dalla parte di Maldini:
"Io sto con Maldini dal punto di vista emozionale. Lui si sente giustamente il Milan, non per ambizione personale. Dall'altra parte c'è qualcuno che pensa solo ai soldi, come fai a conciliare questi due mondi diversi? Non mi sento di condannare il suo comportamento. Io sono sicuro che i nuovi manager arriveranno a pensare anche a lui, capiranno il suo valore e gli consegneranno le chiavi tecniche del Milan. In questo momento i problemi sono altri".
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