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Secondo tonfo per la Turris, Padalino: "Limiti, assenze, netta superiorità dell'avversario, oggi difficile fare meglio. Ecco perché ho cambiato modulo..."
sabato 1 ottobre 2022, 22:20Primo piano
di tuttoturris .com
per Tuttoturris.com
fonte Andrea Liguoro - Tuttoturris.com

Secondo tonfo per la Turris, Padalino: "Limiti, assenze, netta superiorità dell'avversario, oggi difficile fare meglio. Ecco perché ho cambiato modulo..."

Seconda sconfitta consecutiva per la Turris. Seconda pesante sconfitta per gli uomini di Padalino, questa volta contro un Catanzaro che si candida alla vittoria finale del campionato: “Squadra che farà campionato a sé, cosa che non ho detto prima della partita perché sembrava di mettere le mani avanti, e che ci è stata superiore in tutto – commenta Padalino a fine partita-. Si è vista l’oggettiva differenza nella personalità, nel cercare la palla in avanti, anche strutturale, fisica, cosa che loro hanno un pò con tutte le altre squadre, caratteristiche che noi oggi obiettivamente non abbiamo. Dobbiamo riconoscere i meriti dell’avversario che obiettivamente è più forte di noi. All’inizio avevamo anche provato a giocare, cambiando l’impostazione con una che potesse dare quelle certezze di ribattere una forza così evidente a tutti. Anche per sopperire alle assenze in un reparto che vede qualcuno in una posizione che non è proprio la sua, vedi Invernizzi che, oltre ad essere in un ruolo non suo, era al debutto”.

Otto gol in due partite è l’altro dato preoccupante: “Sono due partite diverse che non possiamo accostare – commenta ancora Padalino-. Oggi abbiamo subìto anche l’impeto di questo Catanzaro che è ormai mentalizzato in un certo modo, mentre con il Giugliano non siamo stati noi. Oggi, nonostante abbiamo avuto un’interpretazione migliore e diversa, eravamo oggettivamente più deboli. In questi quattro gol ci abbiamo messo anche qualche nostro regalo e gli spiani la strada. Sono stati più forti, c’è poco da dire. Ci sono state le assenze, un sistema di gioco nuovo che forse non era il caso di sperimentare in questa partita con il Catanzaro. Dobbiamo andare avanti. Gli otto gol sono un campanello d’allarme, certo, ma hanno una matrice diversa. Non li accetto né con il Giugliano né con il Catanzaro, sia chiaro, perché effettivamente sono veramente tanti, però mentre con il Giugliano siamo usciti troppo dalla gara e ci siamo smarriti, oggi non abbiamo giocato molto, non ci siamo buttati negli spazi, abbiamo subito l’impeto di una squadra che ci è stata superiore. È normale che se metti insieme gli otto gol, a dirla tutta, sono abbastanza preoccupato. Dobbiamo analizzare le cause dei quattro gol di oggi di una squadra che ha avuto delle mancanze nella gestione della palla e negli uomini”.

Il tecnico torna ad analizzare le difficoltà della gara con i calabresi:Oggi ci siamo presentati con un’impostazione diversa per cercare di arginare e creare meno problemi al reparto più scarno di uomini e con calciatori adattati, vedi Boccia ed Invernizzi che hanno giocato in ruoli non propri. Non per cercare alibi, ma è la realtà dei fatti: questa squadra, quando è al completo, può sopperire a qualche mancanza o alle differenze con squadre come Catanzaro o altre che andremo ad incontrare. Eravamo con Di Nunzio che si è allenato un giorno, Leonetti che ha saltato i primi due giorni di allenamento, Frascatore che doveva essere uno dei titolari e ad un giorno dalla partita è diventato indisponibile per dei problemi, Contessa che era squalificato, ma non voglio attaccarmi a queste cose. Se siamo al completo abbiamo già delle difficoltà”.

Si può fare anche un altro discorso – continua il tecnico-. Abbiamo un reparto avanzato che può contare i vari Leonetti, Giannone, Maniero ed oggi mancava Haoudi che ha avuto un problema al collo stanotte e quindi non è partito dall’inizio perché non aveva dormito, ma per utilizzarli occorre che ci sia un lavoro per sopportarli. Ha giocato Taugordeau in un centrocampo a tre con Acquadro e Gallo, perché in due si faceva obiettivamente un po' fatica, però oggi forse non è un test attendibile. Non possiamo dire se l’esperimento è riuscito, dovremmo avere un’altra prestazione per dire se la scelta è stata giusta o no. Poi abbiamo cambiato dopo cinque partite con una difesa a quattro che ti da più copertura, però giocarmi oggi l’uno contro uno con il Catanzaro mi sembrava una forzatura. In base alle assenze che avevamo, abbiamo cercato di trovar una soluzione che potesse mitigare un po' questo tipo di differenza, ma ci è andata male. Ci dobbiamo preoccupare, otto gol in due partite ci devono dare una svegliata, ma abbiamo preparato la partita per fare tutt’altro. Non che i ragazzi non si siano impegnati per fare quello che avevamo preparato, ma questi cambiamenti e queste assenze messi insieme hanno creato questa problematica”.

Il discorso finisce poi sull’aspetto mentale, dove la squadra ha palesato una preoccupante debolezza: “Abbiamo subito due tiri in cui Perina è stato presente e già lì forse si è notato che abbiamo subito il colpo, ancor prima di prendere il gol – analizza Padalino-. Questo è un aspetto che appartiene all’identità, alla personalità di ogni singolo calciatore all’interno della squadra. Andare in paura è una cosa che obiettivamente non avevamo mai provato prima, da oggi siamo anche di fronte a questa problematica e va individuato il perché succede. Forse perché si pensa che stando più dietro ti difendi meglio, ma in realtà oggi il Catanzaro ha dimostrato che andando in avanti non subisci quasi niente. Però parliamo di un Catanzaro che è da un anno e mezzo che lavora insieme con lo stesso allenatore, che ha una squadra costruita per vincere il campionato e quindi questo passa attraverso il lavoro. La risposta non la so dare, forse è legata ad una debolezza collettiva”.

“Il 4-3-3 può essere riproposto? È una valutazione che va isolata rispetto a quanto visto oggi – commenta il tecnico-, ma che invece può essere fatta contro squadre che sono meno forti del Catanzaro. È una possibilità che non ci possiamo precludere, non è che ogni settimana cambiamo sistema di gioco perché prendiamo quattro gol e allora abbiamo abbandonato il 3-4-3, prendiamo altri quattro gol o perdi una partita e allora abbandoni il 4-3-3. Abbiamo il punto di forza nei tre attaccanti e secondo me quelli vanno messi dentro, poi bisogna trovare degli equilibri per sopportarli perché se ti capitano due-tre partite come queste dove puoi anche perdere, non è che ogni volta dobbiamo cercare altre certezze ed abbandonare quelle in cui fino ad oggi ci hanno consentito di far dire che la Turris è una squadra che ha fatto dieci punti, forte e ben messa. Probabilmente abbiamo anche pagato questa partenza troppo forte e ci siamo rilassati. Dobbiamo ridimensionarci un po' e magari evitare anche di mettere a grosso rischio i due reparti, difesa e centrocampo. Quando siamo sbilanciati subiamo tanto, quindi dobbiamo anche provvedere a trovare un tipo di comportamento che non porti a scollarci così facilmente provando a fare gol. Leonetti, Giannone, Santaniello, Maniero devono giocare nella metà campo avversaria, ma magari devo rivedere anche qualcosa. Dobbiamo essere una squadra che deve aspettare nei propri cinquanta metri, nel proprio campo e poi ripartire, perché no. Ad oggi non sopportiamo e non siamo collegati per prendere gli avversari nel loro campo, la pressione non è coordinata né seguita e questi sono dei limiti. Se ci rendiamo conto che questo può essere un aspetto negativo, sicuramente dovremo rivedere anche questo tipo di atteggiamento”