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L'Udinese in mezzo fa fatica, col Parma centrocampo in grande sofferenza
Ha rischiato grossissimo l’Udinese nel match con il Parma. La trasferta contro i ducali doveva essere quella del riscatto post Roma e invece i friulani stavano per regalare punti importanti per riaprire i discorsi salvezza, permettendo agli emiliani di risalire alla china. Con una ripresa di spessore invece le zebrette alla fine hanno recuperato il 2-0, ottenendo un 2-2 che muove un po’ la classifica per i bianconeri e tiene a distanza di sicurezza gli emiliani. Gotti ha deciso di sopperire all’assenza di Deulofeu rigettando nella mischia fin da subito Pereyra, che aveva appena smaltito un infortunio, e facendo partire nuovamente dal primo minuto Llorente, quando invece in settimana il più in forma sembrava essere Stefano Okaka. Non proprio scelte felicissime e il tecnico stavolta è dovuto correre ai ripari, correggendo con efficacia la squadra con i cambi.
Llorente e Pereyra infatti hanno giocato una partita tutt’altro che memorabile e questo, unito a una giornata abbastanza storta per Zeegelaar, Becao e Walace, ha dato alla luce un primo tempo abbastanza da film horror per i friulani. Il Parma infatti ne ha messi due, con tantissimi errori da parte dei singoli, basti pensare all’ingenuo rigore causato da un intervento molto frettoloso del difensore centrale ex CSKA Mosca. Si è anche forse capito una volta per tutte che Walace e Arslan, se schierati insieme, si pestano i piedi. Davanti poi sono stati 45’ di nulla, con un altro zero nella casella dei tiri in porta, insomma, volendo guardare il bicchiere mezzo pieno probabilmente Gotti ha capito cosa non riproporre in futuro. Anche se non sarà semplice, nella ripresa infatti i cambi portano sì il pareggio, con Molina e Ouwejan sugli scudi insieme a Okaka in gol, ma regalano anche l’assenza sicura di Pereyra per squalifica contro la Fiorentina e anche di Zeegelaar per lo stesso motivo.
I rientri sempre più probabili di Deulofeu e Samir riallungano la possibilità di scelta di Gotti, ma in mezzo la coperta resta un po’ corta. Si pensava forse che Walace e Arslan insieme si completassero meglio, invece i risultati sono stati disastrosi. Sicuramente dunque lo spagnolo rivedrà campo con l’assenza del Tucumano, mentre uno tra Molina e Ouwejan avrà una chance dal primo minuto per cercare chissà di cambiare le gerarchie. Al centro invece bisognerà capire che soluzioni adotterà Gotti per aiutare un terzetto andato spesso in sofferenza negli ultimi due match, servirà un piano tattico probabilmente un po’ diverso dal solito, magari facendo fare un lavoro diverso agli esterni, in attesa anche di conoscere meglio l’oggetto misterioso Makengo, che tra problemi fisici vari è riuscito a conquistarsi pochissimo minutaggio e che sarebbe la vera alternativa per le mezzali. L’Udinese in questi due match ha messo in mostra un suo punto debole in modo abbastanza evidente, ora tocca al tecnico inventarsi qualcosa, in un momento in cui la rosa è un po’ accorciata.
Llorente e Pereyra infatti hanno giocato una partita tutt’altro che memorabile e questo, unito a una giornata abbastanza storta per Zeegelaar, Becao e Walace, ha dato alla luce un primo tempo abbastanza da film horror per i friulani. Il Parma infatti ne ha messi due, con tantissimi errori da parte dei singoli, basti pensare all’ingenuo rigore causato da un intervento molto frettoloso del difensore centrale ex CSKA Mosca. Si è anche forse capito una volta per tutte che Walace e Arslan, se schierati insieme, si pestano i piedi. Davanti poi sono stati 45’ di nulla, con un altro zero nella casella dei tiri in porta, insomma, volendo guardare il bicchiere mezzo pieno probabilmente Gotti ha capito cosa non riproporre in futuro. Anche se non sarà semplice, nella ripresa infatti i cambi portano sì il pareggio, con Molina e Ouwejan sugli scudi insieme a Okaka in gol, ma regalano anche l’assenza sicura di Pereyra per squalifica contro la Fiorentina e anche di Zeegelaar per lo stesso motivo.
I rientri sempre più probabili di Deulofeu e Samir riallungano la possibilità di scelta di Gotti, ma in mezzo la coperta resta un po’ corta. Si pensava forse che Walace e Arslan insieme si completassero meglio, invece i risultati sono stati disastrosi. Sicuramente dunque lo spagnolo rivedrà campo con l’assenza del Tucumano, mentre uno tra Molina e Ouwejan avrà una chance dal primo minuto per cercare chissà di cambiare le gerarchie. Al centro invece bisognerà capire che soluzioni adotterà Gotti per aiutare un terzetto andato spesso in sofferenza negli ultimi due match, servirà un piano tattico probabilmente un po’ diverso dal solito, magari facendo fare un lavoro diverso agli esterni, in attesa anche di conoscere meglio l’oggetto misterioso Makengo, che tra problemi fisici vari è riuscito a conquistarsi pochissimo minutaggio e che sarebbe la vera alternativa per le mezzali. L’Udinese in questi due match ha messo in mostra un suo punto debole in modo abbastanza evidente, ora tocca al tecnico inventarsi qualcosa, in un momento in cui la rosa è un po’ accorciata.
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