La rivelazione Udinese nasce da un mercato che torna all'antico: la ricerca del talento

Beto Bentuncal dal Portimonense è la copertina del nuovo ciclo Udinese, che nelle ultime stagioni aveva scoperto campioni a singhiozzo e che invece, con il manico di Andrea Sottil, con una strategia che sembra non aver sbagliato un colpo, sembra tornata quella dei bei tempi. Che scorrono, per tutti, anche per chi faceva delle segrete stanze dei video da mezzo mondo la sua fortuna. Ora è cambiato, ora Wyscout, ora i programmi di dati, da Comparisonator a Statsbomb, ma dopo qualche stagione d'assestamento, la banda Pozzo sembra aver ritrovato le giuste coordinate per prendere i giocatori giusti al posto giusto.

Da Udogie a Samardzic
Prendete Destiny Udogie, già ceduto al Tottenham per 18 milioni più 7 complessivi di bonus e preso per 4 un anno prima dall'Hellas Verona. Un po' come Brandon Soppy, all'Atalanta per cinque volte la cifra pagata una stagione prima dal Rennes. Vivaldo Semedo dallo Sporting, raccontano i più, è già il dopo Beto, ma intanto sul campo fanno faville Sandi Lovric, preso a zero dal Lugano, oppure Jaka Bijol, occasione in uscita dal CSKA Mosca. In mediana c'è ora Jean Makengo ma con un destino da grande a breve, quello che presto avrà pure Lazar Samardzic che una stagione fa i friulani hanno preso a prezzo di saldo dalla cantera della Red Bull a Lipsia.

Le grandi rinascite, le grandi cessioni
Credere nella rinascita di Gerard Deulofeu, in quella di Roberto Pereyra, dare a Rodrigo Becao i galloni da leader della difesa, pretendere la conferma di Nehuen Perez nella dolorosa (tecnicamente) cessione di Nahuel Molina all'Atletico Madrid. Cedere e rinnovarsi, Marco Silvestri che costa un decimo di Juan Musso, Enzo Ebosse meno della metà di Soppy. In un progetto che è tornato sui binari d'un tempo. Da sorpresa di questa stagione.