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Cosa c'è e cosa manca, l'analisi dopo il test con il Pordenone
giovedì 17 settembre 2020, 16:46Primo Piano
di Davide Marchiol
per Tuttoveneziasport.it

Cosa c'è e cosa manca, l'analisi dopo il test con il Pordenone

Inizia a prendere sempre più forma il Venezia di Paolo Zanetti e quello che stiamo vedendo sta convincendo sulla bontà del lavoro del mister. Lo schema di base è rimasto quello di Alessio Dionisi, ma l'ex allenatore dell'Ascoli ha effettuato qualche piccolo cambiamento. Ora la squadra parte con un 4-3-3 ad ali strette, con uno dei due esterni offensivi all'occorenza si accentra dietro le linee e, verosimilmente, in campionato questo ruolo principalmente sarà ricoperto da Mattia Aramu. Una variante interessante che dota i Leoni di quel pizzico di imprevidibilità che sembrava effettivamente mancare nella stagione scorsa.

COSA C'È

In mezzo al campo la qualità è diventata tanta. Fiordilino e Taugourdeau possono convivere nel pacchetto dei tre, dando tantissime geometrie, anche perchè il francese ha dimostrato di gestire il pallone con autorità, permettendo così all'ex Palermo di iniziare a prendere confidenza con il limite dell'area per migliorare il suo score in fatto di gol e azioni pericolose portate a termine. Con Črnigoj poi la mediana acquisce una fisicità impressionante. Lo sloveno è il classico "armadio" con però dei piedi abbastanza educati. Calcolando che poi ci sono anche Maleh (gioiello più brillante della bottega Venezia) e il duttile Vacca, si capisce perchè Lorenzo Lollo sia finito sul mercato nonostante una ripresa di campionato discreta. Ah e non dimentichiamoci di Serena e del giovane Domenica Rossi, altri due profili che potrebbero essere molto utili nelle rotazioni.

COSA MANCA

In attacco e in difesa qualcosa è ancora migliorabile. Sugli esterni i mezzi ci sono, in area però un attaccante abituato a vivere in mezzo alla difesa avversaria serve. Bocalon ha ben figurato nelle due amichevoli, ma sembra più utile a fare gioco di sponda, davanti alla porta avversaria gli manca l'istinto del bomber. Ha segnato contro l'Udinese, ma a porta vuota approfittando di una distrazione avversaria, in campionato non sono occasioni che capiterano spesso. Dietro serve un terzino destro già pronto, Ferrarini può diventare un difensore interessante, ma manca ancora della malizia del tornante consumato, L'accoppiata Molinaro-Felicioli sulla corsia mancina per ora dà più garanzie, Cristian contro il Pordenone ha fornito una prestazione veramente importante, a rimarcare la sua importanza per questa squadra. Ferrarini ha sì fatto il suo, commettendo però un paio di ingenuità pericolose. Cose ovviamente da precampionato, ma affiancarlo a un compagno di ruolo che ha già un po' di esperienza di B alle spalle può aiutarlo nella crescita.