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Daniele Magrini: "Siena, un pareggio in retromarcia"

Daniele Magrini: "Siena, un pareggio in retromarcia"TUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
domenica 6 febbraio 2011, 06:492011
di Redazione TMW.
fonte di Daniele Magrini per fedelissimoonline.it

Un pareggio in retromarcia quello sul campo del Cittadella. Perchè obbliga a rispolverare concetti sul Siena da trasferta, che il volitivo pari di Reggio Calabria pareva aver fatto accantonare. Errori sotto porta da parte degli attaccanti, gioco mai imposto, pressione sugli avversari non sufficiente e soprattutto evidente e preoccupante calo di personalità di fronte ad un Cittadella decisamentre inferiore. E se non si vince fuori di fronte a squadre così, c'è da chiedersi quando arriverà il fatidico acuto esterno che è indispensabile come il pane. Perchè l'Atalanta non perde un colpo e il Novara ha ricominciato a vincere fuori espugnando Grosseto. Così che andiamo a Bergamo nelle condizioni di classifica peggiori: facendo intravedere all'Atalanta la possibilità di portarsi addirittura a cinque punti di vantaggio dalla Robur, mentre il Novara, atteso da un derbissimo in casa contro un Torino allo sfascio, potrebbe tornare davanti al Siena. La Robur non riesce a fare la voce grossa fuori dal Franchi, e questa ricorrente defezione rischia di produrre effetti gravi sulla classifica. Perchè le vittorie in casa non basteranno. E' bene essere convinti di questo.
Ora, siccome la portata strategica dell'eventuale vittoria sul campo del Cittadella, era chiara, perchè il Siena non abbia giocato la partita col coltello tra i denti appare un mistero. Tra i giocatori in campo non si è vista la grinta e la cattiveria che ci voleva, nè un minimo di precisione sotto porta. E stavolta il cambio tattico di partita da parte di Conte, con gli inserimenti di Kamata e Reginaldo, è arrivato troppo tardi. Sul fronte del centrocampo l'accoppiata Carobbio-Marrone è sempre stata in affanno, pressata e raddoppiata, mai in grado di sviluppare il gioco.

E le occasioni che sono arrivate non sono sembrate frutto di trame costruite, ma di circostanze quasi fortuite. Primo tempo davvero brutto, secondo un po' meglio. Ma insufficiente.
Sul fronte delle cose buone create, certamente il Siena ha da dire molto di più del Cittadella: il gol annullato a Calaiò e il tiro di poco fuori dello stesso attaccante; il tiro sul palo di Mastronunzio; la bomba di Reginaldo deviata in angolo da Villanova a un minuto dalla fine ed anche la conclusione alle stelle di Kamata, avrebbero tutte insieme, consentito la vittoria ai punti. Ma nel calcio non c'è. E il Siena bisogna lo impari quanto prima: fuori casa ci vuole un altro passo, un'altra determinazione. Si deve tener conto con maggiore attenzione che i secondi e i minuti passano, e che cercare il gol nel finale non può pagare. Quello che è paradossale, è che il Siena ha ampiamente dimostrato di essere non solo molto ma molto meglio del Cittadella, ma potenzialmente la migliore di tutte e di avere la stoffa della squadra leader. Fuori no, per debolezze caratteriali e impacci tattici, per errori non dovuti e carente personalità. Così in trasferta il colpo non arriva e tutti siamo costretti a rallentare gli entusiasmi accesi magari solo pochi giorni prima dall'exploit casalingo. E' roba da mangiarcisi il fegato. Per amore, ovviamente. (Daniele Magrini)