...con Ceravolo

Cristiano Ronaldo e la Juventus. Un affare che parte da lontano. Una trattativa che era stata già presa in considerazione qualche anno fa, quando il direttore della Juventus era Luciano Moggi e Franco Ceravolo fungeva da fedele e abile osservatore. “Avevo dato mandato all’attuale team manager della Juventus, Matteo Fabris di controllare i calciatori giovani da sedici a vent’anni che avevano giocato cinque partite consecutive così da essere preparato. Tra questi calciatori vi erano, nello Sporting Lisbona, Cristiano Ronaldo e Quaresma”, racconta a TuttoMercatoWeb l’ex dirigente bianconero, Franco Ceravolo.

E se Salas avesse accettato lo Sporting...
“Già. Che peccato. Avevo mandato due-tre volte Peccenini e Di Marzio a visionare i calciatori, salvo poi occuparmene personalmente. Poi Salas rifiutò il trasferimento allo Sporting e ovviamente rimasi deluso dall’evoluzione della trattativa”.

Qualche anno dopo, la Juve, può fare l’affare.
“Il calcio è un’azienda. Cristiano Ronaldo è sempre il primo ad arrivare agli allenamenti e l’ultimo ad andarsene. È un grande professionista, fisicamente sta bene. Ha ancora tre-quattro anni da giocare al top. Se la Juve riesce a prenderlo fa un grande colpo”.

Se arrivasse CR7 chi sacrificherebbe?
“Beh, qualcuno dovrà pur andare via. Ma la Juventus in questi anni ha lavorato in maniera eccezionale. Sono convinto che i bianconeri avranno già studiato la strategia migliore. Il mercato della Juve è stato di grande spessore. Da Cancelo ad Emre Can. E Cristiano Ronaldo sarebbe la ciliegina sulla torta”.

Juve a parte, di chi il mercato migliore?
“L’Inter si è mossa molto bene. La Roma pure. Così come sta cercando di migliorarsi anche il Napoli”.

Mondiali: senza l’Italia non è la stessa cosa...
“Siamo stati abituati da anni ad aspettare il Mondiale per vedere la nostra Nazionale. Non c’è interesse, normale perché manca l’Italia. Speriamo che Mancini riesca a risollevare le sorti azzurre. Ha esperienza, conosce i calciatori. Può fare bene. Il tempo è dalla sua”.

E lei, direttore?
“Mi sto documentando, perché nel calcio bisogna guardare avanti. Amo il mio lavoro, aspetto. E se qualcuno ha voglia di chiamarmi sono sempre pronto”.