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...con Cosmi

...con Cosmi
giovedì 16 giugno 2016, 00:002016
di Alessio Alaimo
"Trapani, quante emozioni! Il gruppo il nostro segreto. Via da qui solo per la serie A, in B solo i granata. Ok Fornito e Canotto, la nostra politica non cambia. Petkovic decisivo. Lapadula, che forza: e per il futuro un campionato da protagonista"

Serse Cosmi e il Trapani, avanti insieme. Ancora per due anni. Ancora per sognare e continuare a stupire. La serie A sfiorata, una squadra che ha fatto sognare una città intera. Ad avere la meglio, alla fine, è stato il Pescara che ha coronato il sogno Serie A. Ma il cammino del Trapani, vera rivelazione dello scorso campionato, è un pezzo di storia da ricordare e raccontare. "Dell'anno appena passato mi porto dietro tante emozioni", dice Cosmi a TuttoMercatoWeb. "Rimane - continua l'allenatore granata - la sensazione di aver fatto qualcosa di meraviglioso, tutti insieme: giocatori, pubblico, città. È stata una di quelle annate dove tutte le componenti hanno funzionato a meraviglia. Vittorie, risulati sensazionali con un epilogo amaro sotto l'aspetto del risultato ma per come è stato accettato l'amarezza del risultato sportivo scompare".

Risorse limitate rispetto alle altre squadre in lotta, grandi risultati e la serie A sfiorata. Il segreto del Trapani?
"Il gruppo. Unito, solido. In campo e fuori. C'è stata tanta voglia di stupire, di fare qualcosa di sensazionale. La voglia di stupire è stata la chiave di volta".

Lei e il ds Faggiano ancora a Trapani, per continuare a stupire. Altri dopo un anno così importante sarebbero andati via, da vincitori.
"Il calcolo aritmetico «quest'anno siamo arrivati terzi, se ci miglioriamo succede qualcosa di straordinario» qualcuno può anche farlo. Ma il calcio non è matematica. Guardate cosa è successo quest'anno. Una percentuale di rischio c'è sempre. Ma non si può fare calcio scappando quando fai bene, sarebbe vigliaccheria sportiva. Bisogna anche avere la consapevolezza di poter fare bene nello stesso posto per più anni. Mi tengo stretto quello che posso rischiare a Trapani anziché andare altrove".

Davvero è stato vicino al Bari?
"No. Ho letto sui giornali. Ma con me del Bari non ha parlato nessuno. Assolutamente. Dentro di me comunque ho sempre pensato che se fosse arrivata qualcosa dalla serie A ci avrei pensato, ma in B preferisco stare a Trapani perché mi dà tutto".

Intanto arrivano Fornito e Canotto.
"Fornito lo conosco, l'ho avuto al Pescara: era giovane, veniva dalla Primavera del Napoli. Di Canotto me ne ha parlato il direttore. La nostra linea non cambia: scovare talenti e proporli a Trapani".

Petkovic e non solo: qualche partenza l'avete già messa in conto?
"Cambierà qualcosa, alcuni giocatori per forza maggiore dovranno andare via. Ne arriveranno altri. Bisognerà vedere come si integreranno i nuovi. Ci sarà da aspettare per riformare un gruppo granitico, ma questo è un problema di tante società. Se c'è la possibilità di fare cassa, ma soprattutto se i giocatori non vogliono rimanere a Trapani è giusto che cambino aria. Chi rimane deve farlo con la mia filosofia e quella della società. Il terzo posto non fa cambiare politica alla società: chi arriva e chi rimane deve sapere che si proseguirà sulla stessa linea".

L'Italia a Euro2016: buona la prima.
"Bella vittoria contro un Belgio sopravvalutato come squadra, non come singoli. I singoli sono una cosa, la squadra un'altra. Se tanti singoli importanti riescono a diventare squadra allora diventa difficile battere quel tipo di squadra. Se i singoli rimangono tali si va incontro a figure come quella fatta del Belgio contro l'Italia. Bene così, è la conferma che anche in Nazionale si può creare lo spirito giusto: complimenti a Conte".

Azzurri protagonisti all'Europeo?
"Se continuano ad essere sottovalutati possono andare fino in fondo. Anche non avendo tanti campioni a livello di quelli del passato, l'Italia riesce ad essere comunque pericolosa. È una squadra tutta da scoprire. Oggi l'unica certezza è Conte".

Sottovalutati e a fari spenti. Proprio come il Trapani.
"Ogni partita, ogni pronostico negativo ci ha dato una forza incredibile. Perché il gruppo era vero. Se fosse stato un gruppo normale non ci avrebbe fatto caso".

A proposito, che forza Petkovic. Il trascinatore...
"Fino a quando è stato bene fisicamente, fino a Bari, è stato devastante. Ha cambiato la nostra maniera di giocare ed è riuscito a far giocare bene altri giocatori. È stato decisivo. Poi nella partita di Bari ha subito una lesione al menisco esterno, otto su dieci non avrebbero giocato: lui ha stretto i denti, ha voluto giocare. Provate ad immaginare se Lapadula avesse avuto gli stessi problemi di Bruno. Per vincere i playoff bisogna avere tutti i giocatori al top, noi non abbiamo avuto Petkovic, Citro e Coronado al top"

E Lapadula? È davvero da big?
"Ha fatto benissimo. Quando un giocatore fa trenta gol c'è poco da dire. Vero, la squadra lo ha aiutato. S'è confermato alla grande, ha tutte le qualità per giocare in serie A. Se andasse in una squadra come il Genoa o il Sassuolo avrebbe possibilità di giocare. Non vedo Lapadula titolare e Higuain fuori. In altre situazioni giocherebbe e potrebbe capire la categoria che è diversa dalla serie B. Però è anche normale l'ambizione di andare nei top club".