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...con Durante TUTTO mercato WEB
domenica 25 febbraio 2018, 00:002018
di Alessio Alaimo
In Italia troppo provincialismo, ci crediamo i migliori! Gabigol, l'errore dell'Inter. Dodò e il ritorno in Brasile: in A con la squadra delle bambole! Gattuso, che cuore! Talento brasiliani? Noi non li prendiamo...

“La Roma in Europa ha fatto una buona gara e ha incontrato una squadra che gioca a calcio. Lo Shakhtar non è una squadretta e lo stesso dicasi per il Lipsia che ha sfidato il Napoli. Pecchiamo di provincialismo, riteniamo i nostri giocatori dei fenomeni e non consideriamo gli altri. Il Lipsia ha uno scouting che in Italia ce lo sogniamo”. Così a TuttoMercatoWeb l’operatore di mercato Sabatino Durante.

Il suo bilancio delle italiane in Europa?
“Sicuramente migliore degli anni passati. Bene la Lazio, che a volte sbaglia qualche partita ma è una squadra fisica che gioca a calcio. E il Milan grazie a Gattuso è finalmente un gruppo. Rispetto alle altre siamo indietro, mancano soldi e soprattutto competenza. E quando arriva un giocatore come Gabigol magari ci dimentichiamo di chi è l’errore”.

Di chi sarebbe stato l’errore?
“Beh, all’Inter non lo facevano mai giocare... se spendi certi soldi devi mettere in condizione un calciatore di esprimersi. Si è dato poco spazio a lui e più a Candreva che ha meno qualità”.

Lo conosce da tanti anni: che sorpresa Gattuso al Milan...
“Rino ha tanto cuore e tanta umanità. Difficile non dargli retta. Qualcuno dimentica che ha lavorato in situazioni difficilissime tra Grecia e Pisa e non ho mai letto sue lamentele. Studia calcio ogni giorno, è preparatissimo, si aggiorna. Mi auguro di poterlo andare a vedere un paio di volte, ma tutti i nostri amici in comune me ne parlano bene”.

Intanto Dodò saluta l’Italia è torna in Brasile.
“Quando è arrivato ho detto che poteva giocare con la squadra delle bambole... ha qualità tecnica ma non la combattività per fare il terzino. È stato sbagliato il giudizio. Io mi sono sempre sbagliato poco”.

Il Brasile e i suoi talenti: il prossimo da segnalare?
“I talenti ci sono, ma in Italia non li prendiamo. È arrivato Gabigol ma non lo abbiamo saputo mettere nelle condizioni di esprimersi. Bisogna avere il coraggio di prendere un giocatore è saperlo aspettare. Per esempio Gerson è stato comprato a peso d’oro, ma non è molto adattabile al calcio italiano: l’errore sta nel giudizio iniziale. Come Ganso, ha una classe immensa ma è un testone e non capisce che la sua qualità tecnica unita ad una certa lentezza potrebbe fare la differenza: si può giocare anche a quaranta metri dalla porta”.