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...con Favaretto

...con FavarettoTUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
lunedì 16 aprile 2018, 00:002018
di Alessio Alaimo
Vi racconto il miracolo Senglea. Strade chiuse per la salvezza. Malta mi piace, potrei restare. Venezia, avanti così. Ma l'addio di Perinetti fa riflettere

Italiani vincenti all’estero. Paolo Favaretto regala la salvezza al Senglea. “È stata bella impresa. Il campionato maltese ha buone squadre, salvarci con tre giornate d’anticipo è un risultato storico”, dice l’ex allenatore del Venezia a TuttoMercatoWeb.

Come è stata accolta questa salvezza?
“Chiuderanno le strade. Da trent’anni mancava la serie A, il Senglea non era riuscito a rimanere in questa categoria per più di un anno”.

Con leí si sono messi in mostra diversi giovani.
“Bravo Paolo Palermo a portare qui giocatori giovani bravi, ha fatto una cosa importante. Abbiamo valorizzato dei giocatori, il lavoro è stato positivo. È stata una stagione di crescita per tutti”.

Le difficoltà che ha incontrato?
“Il campionato maltese ha delle insidie. La conoscenza della lingua, la comunicazione e tante altre cose. Ne approfitto per ringraziare anche il comitato maltese”.

Mister, e il futuro?
“Ufficialmente sono stato riconfermato. Ho ricevuto delle richieste a Malta e anche in Italia. Ora con calma finiamo il campionato e poi valuteremo situazioni e programmi”.

Ritorno in Italia possibile?
“Potrebbe anche essere. Ma l’esperienza a Malta m’è piaciuta, non escludo di rimanere. Il calcio italiano è importante, ma non è l’unico al mondo”.

Sta seguendo il suo ex Venezia?
“È partito con me. Mi fa piacere. Vuol dire che qualcosa di buono è stato fatto. Ci sono un sacco di giocatori che io e Perinetti abbiamo portato in D. Ciò che abbiamo fatto è stato importante, chi mi ha succeduto poi ha proseguito. Posso solo tifare Venezia e spero che possa inseguire il sogno Serie A”.

Eppure durante l’anno c’è stato un addio importante. Quello di Perinetti...
“Il Direttore è molto ambizioso. Il suo addio anticipato sicuramente mi fa riflettere. Perché quando si pone degli obiettivi vuole raggiungerli. È anche vero che è andato in serie A, la categoria che gli compete perché pochi hanno le sue qualità e il suo stile. Se ha preso una strada diversa forse credeva che il Venezia volesse crescere, ma non in fretta come avrebbe voluto lui. In due anni ha portato il Venezia in serie B. La crescita è merito suo. Potrei parlarne male perché sono stato esonerato, ma per me è una persona di grandissimo spessore”.