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...Con Franco Brienza

...Con Franco Brienza
mercoledì 10 settembre 2008, 00:002008
di Andrea Losapio
fonte Raffaella Bon

Di Cantù ha oramai solo l'origine. Franco Brienza è un ragazzo del sud, cresciuto a Ischia e poi passato all'Imolese a soli 15 anni per crescere e sfondare nel calcio che conta. La sua dimensione è certamente la Serie A, conquistata dal gennaio 2004 e - da allora - mai più lasciata. Coi suoi gol, giocate e invenzioni la Reggina è rimasta in A la scorsa stagione.

Dove può arrivare la Reggina?
"Il nostro obiettivo è salvarci, la concorrenza è molta però lo scopo è quello. Siamo partiti non benissimo con il Verona".

Che Chievo hai visto?
"E' una buona squadra, è salita in questa stagione e ha entusiasmo, voglia di far bene. Noi non abbiamo demeritato, in ogni caso".

La Reggina s'è rinforzata in attacco prendendo Corradi
"E' un giocatore che è venuto qui con entusiasmo, s'è messo in discussione e s'è integrato bene con il gruppo. Sicuramente farà bene".

Si parla di Fiore, nelle ultime ore
"E' un calciatore di qualità ed esperienza, ha fatto tanti anni nella massima Serie. Ma queste sono valutazioni tecniche che farà il presidente".

Parliamo di calciomercato, sei stato accostato a diverse squadre
"C'è stato l'interesse, però sono un giocatore della Reggina a tutti gli effetti. Sono rimasto qui volentieri e ora spero di recuperare da questo infortunio per rimettermi in gioco".

C'era anche il Napoli?
"Con me, personalmente, no. Con la Reggina non so".

Sei cresciuto a Ischia, quindi si può dire che sei napoletano. Le curve chiuse, cosa ne pensi?
"Mi dispiace, perché vedere il San Paolo semivuoto non è il massimo. Lo spettacolo che dà Napoli non è da tutti. Purtroppo ci sono questi - chiamiamoli - "tifosi" che hanno agito così e bisogna anche agire di conseguenza: non credo sia giusto che ci vadano in mezzo tutti".

Sentenza eccessiva, quindi?
"Non lo so, qualcosa andava fatto. Qualche provvedimento bisogna prenderlo, perché uno allo stadio deve andare tranquillo a tifare la propria squadra, e bisogna poter portare anche i bambini, le famiglie. Cosa che in Italia non è possibile. Chiaramente non è la situazione di Napoli, ma è generale".

Il Napoli rimane il tuo sogno nel cassetto?
"Senz'altro. Da napoletano giocare nella propria squadra fa piacere a tutti. Ma non c'è mai stato modo di aprire una vera trattativa, solamente voci. Se ci fosse stata probabilmente si sarebbe concretizzata".

Nazionale, è tornato Lippi, il coach che t'ha fatto esordire. Speri in una convocazione?
"Dipende da quello che riesco a fare con il campo con la Reggina. Mister Lippi ha aperto a tutti e a tutto, dà la possibilità a chiunque se uno fa bene. Dipende solo da me".

Palermo che ha esonerato Colantuono
"Conoscendo Zamparini bisogna aspettarsi di tutto. Poi è stato un po' presto, ma lui è padre e padrone e fa ciò che vuole: sicuramente non dà il tempo per lavorare all'allenatore e alla squadra".

Che allenatore è Colantuono
"Un motivatore, un tecnico moderno che tiene il gruppo in sintonia. A Bergamo ha fatto molto bene, è arrivato a Palermo - piazza difficile - con un presidente esigente e non è riuscito ad ambientarsi".

Come potrà fare Ballardini?
"Per lui è necessario partire bene. Con Zamparini è tutto difficile, vuole tutto e subito. La squadra c'è - ed è competitiva - e deve trovare l'assetto giusto. Può fare bene perché è bravo visto ciò che ha fatto l'anno scorso".

Anche Foschi se n'è andato
"Non mi aspettavo che dopo tanti anni potesse andarsene. E' stato sei anni con Zamparini ed è stato l'unico ds che è rimasto così tanto tempo con lui. Non me l'aspettavo".

Quali sono le top4?
"Il Milan vince lo scudetto, ma la lotta è aperta per chiunque. Si arriverà - spero - all'ultima giornata. Sono le solite quattro/cinque (includendo la Fiorentina) che se la giocano".

Napoli-Benfica, come la vedi?
"Partita dura, però il Napoli ha un'ottima squadra e può fare molto bene. Poi con il San Paolo pieno gli azzurri possono superare il turno e fare bene anche in Coppa Uefa. Può arrivare lontano".