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...con il caso Mancini

...con il caso Mancini
venerdì 30 maggio 2008, 00:002008
di Raffaella Bon e Gianluigi Longari

Tanti pareri illustri riguardo al fatto della settimana, ovvero l'allontanamento di Mancini dalla guida dell'Inter in favore di Josè Mourinho. Al di là del valore indiscutibile del successore, tutti i nostri ospiti si sono dimostrati piuttosto sorpresi riguardo le modalità soprattutto le motivazioni di questo esonero, vediamo quali sono stati i pareri espressi da ex giocatori, avversari e colleghi.

Il procuratore di Mancini, Giorgio De Giorgis "Roberto non pensava potesse finire così. Io razionalmente dall'esterno capivo che qualcosa non quadrava. È andata così, Roberto è molto dispiaciuto anche perché il lavoro non era ancora finito, si poteva provare a vincere altri campionati, magari anche la Coppa dei Campioni. Non saprei dire se la causa è dovuta all'esternazione da parte di Mancini dopo la partita con il Liverpool. Sfogo che per me poteva anche evitare di fare... Ma era in un periodo di pressione, si può anche capire. Mancini è vero non ha mai avuto contatti con nessuna squadra come qualcun altro ha scritto. Come persona è molto corretta, a differenza di qualche suo collega. Ora è provato dalla situazione e da queste polemiche, si prenderà un periodo di vacanza. In questo periodo più di una volta si è sentito chiamato in causa, quando si parlava di un'Inter che rubava. Ma non si rivolgevano certo a lui, solo che è fatto così di carattere. Non credo che il problema sia stato il rapporto con alcuni giocatori, che sono stati chiamati in causa come Crespo, Adriano , Materazzi e Toldo. Lui su questi giocatori ha sempre speso ottime parole. Normale che poi in uno spogliatoio uno sia gradito o meno ad un giocatore".

Un avversario doc, Massimo Ambrosini: "Il calcio è molto particolare. I motivi che hanno spinto il presidente dell'Inter Moratti non li sappiamo e non li sapremo, giustamente, mai. E' una scommessa importante dal punto di vista economico la sua, però sinceramente non mi interessa neanche stare a pensare a ciò che fanno gli altri. Se l'ha fatto ci sarà un motivo. Al Milan, mi ripeto, abbiamo fatto una scelta diversa, però, al di là delle banalità, bisognerà vedere i risultati l'anno prossimo cosa diranno, per sapere se avrà fatto bene o avrà fatto male. L'equilibrio di una squadra conta tanto, conta il dialogo tra le varie componenti di una squadra. Non so se è stato questo motivo principale che lo hanno spinto a cambiare. Ma credo sia giusto che ci sia equilibrio".

La bandiera nerazzurra, Sandro Mazzola: "E' stato un esonero che mi ha colto di sorpresa, fino all'ultima giornata pensavo ci sarebbe stato, ma poi quando si è vinto lo scudetto credevo che tutto fosse rientrato. Mancini l'ho criticato e mi sono ricreduto. Ha vinto tre scudetti anche se l'ultimo è il più importante, guadagnato sul campo, il primo si sa come è andata inutile tornarci sopra e in quello della scorsa stagione forse mancavano la Juventus ed il Milan per goderselo del tutto. Quindi non si può dire che siano stati problemi di risultati ma di rapporto. Credo che il rapporto con il presidente si fosse oramai deteriorato. Soprattutto le dichiarazioni dopo l'eliminazione di Champions a Moratti non erano piaciute. Mourinho? Mi ricorda un po' il mio ex allenatore Herrera. Mancini: il futuro al Chelsea?Con la liquidazione che ha preso potrebbe anche non allenare ma non credo che possa andare al Chelsea. In ogni caso lo vedo su una grande panchina".

Il neo tecnico del Parma, condannato alla B proprio dall'inter di Mancini, Luigi Cagni: "Situazione da chiedere a Moratti, quando succedono queste cose ogni presidente ha le sue responsabilità. Come è successo a me, il motivo sarà stato dato all'equilibrio della squadra. Ma è normale che ci siano giocatori che magari non giocano e non sono contenti. Normale soprattutto quando si ha una rosa grande come quella dell'Inter. Si sa, l'equilibrio di una squadra è importante, ma a volte si possono sbagliare le valutazioni. Sono curioso di vedere come andrà a finire con Mourinho. Non discuto la bravura del mister ma è un'altra cosa allenare in Italia".

IL'ex tecnico dell'Albinoleffe Elio Gustinetti, da poco esonerato dalla panchina dei lombardi dopo una stagione straordinaria: "Sinceramente Mancini se lo poteva anche aspettare, visto che per tutta la stagione ha condiviso la sua panchina con il fantasma di Mourinho. Purtroppo non è facile, l'allenatore è un animale da campo, e quindi non può stare lontano dalla panchina. Anche durante le feste non viviamo mai tranquilli e sereni con la nostra famiglia. Certo che quando vinci uno scudetto essere esonerato è illogico, ma questo è il calcio".

Il padre dell'uomo simbolo dell'Inter, ed allenatore di grande esperienza, Giuseppe Materazzi: "Una notizia che ci ha colto di sorpresa, anche se forse era nell'aria. Mio figlio ha preferito non rilasciare nessuna dichiarazione, ma chiaro che è dispiaciuto. Ha vissuto con Mancini diversi anni insieme, ma essendo un professionista deve accettare le decisioni prese dalla società. Con Mancini finalmente l'Inter era tornata a vincere tre scudetti, la Champions non era arrivata ma sono sicuro che sarebbe stata presto nella bacheca. Mancini quindi se ne va da vincitore sul campo, dopo allenatori blasonati che non avevano vinto niente. Leggendo oggi tra le righe si può capire che era un rapporto che ormai si era deteriorato. Inoltre a volte si preferisce mandare via l'allenatore rispetto che cambiare tanti giocatori che scendono sul campo. Mio figlio a riguardo non mi aveva detto niente sull'umore dello spogliatoio, è un professionista serio a cui non piace commentare. Ma credo, leggendo le dichiarazioni, che avesse dei giocatori contro come Figo e lo stesso Ibra. A volte queste cose, raggiunto l'obiettivo, possono rientrare ma forse Moratti aveva il timore che in questo caso non sarebbe stato così".

L'idolo dei tifosi nerazzurri, Spillo Altobelli: "Visti i risultati è stato uno dei più grandi allenatori della storia dell'inter. Ha avuto qualche problema in Europa, ma resta comunque un grande, aveva messo insieme una squadra forte, competitiva e vincente. Gli faccio i migliori auguri per il futuro, ed un in bocca al lupo al nuovo mister. Un allenatore ha a disposizione 30 allenatori, ne giocano solo 11, quindi qualcuno sarà stato scontento. È normale che tutti non siano contenti, ma alla fine le scelte si erano dimostrate vincenti. Io credo che l'errore sia stato nelle dichiarazioni del post Liverpool, anche se all'apparenza sembrava avessero ricucito subito. Queste sono cose comunque che nel calcio succedono, il calcio impazzisce spesso, basti vedere Cagliari e Siena. È difficile essere competitivi su due fronti, non sempre capita di fare il double. Se l'Inter si affida a Mourinho sappia che è un allenatore quotato che deve sostituire un vincente come Mancini, quindi deve essere competitivo fin da subito".

L'ex difensore dell'Inter Ciccio Colonnese: "Non so come sono andate le cose, solo chi è dentro lo può sapere. Moratti era innamorato di Mancini, lo ha sempre difeso, anche contro critiche dure. Ed ora è cambiato tutto. Ci deve essere stato qualcosa tra loro che ha incrinato i rapporti. Solo loro lo possono sapere. Non credo che sia stato mandato via per mantenere l'equilibrio della squadra, non credo che un presidente possa decidere se mandare via o meno per colpa dei giocatori. In questo caso si parla anche di un esonero molto oneroso".