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...con Longo

...con LongoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 10 febbraio 2011, 00:002011
di Alessio Alaimo
"Baraldi e qualcun altro volevano vendere Viviano. A 37 punti il mio futuro. Ecco perché non abbiamo preso Rodriguez..."

Senza vedere un euro per tanto tempo, il Bologna è riuscito comunque, grazie ad un gruppo forte, a disputare un ottimo campionato. Adesso le situazioni societarie sembrano risolte, nonostante a giorni possa esserci qualche altro nuovo ingresso. Ma la squadra è stata capace di isolare i problemi e dimostrare grande compattezza. Del momento del Bologna e delle vicende di calciomercato inerenti il club, TuttoMercatoWeb ne ha parlato con il ds Carmine Longo.

Direttore Longo, soddisfatto di quanto avete fatto fin adesso?
"Assolutamente soddisfatto, anzi di più".

Ha qualche rimpianto legato al mercato invernale?
"A gennaio avevamo deciso di non fare nulla. O meglio, volevamo Kozak che non ci hanno dato e così non abbiamo fatto altro. Stiamo bene così".

La vittoria contro il Catania vi ha dato ulteriore serenità. Domenica c'è la Sampdoria.
"Grande serenità è una parola grossa. Diciamo che ci ha dato fiducia. La serenità viene solo a cose fatte. E' una partita molto insidiosa. Le gare sono tutte difficili, questa lo è ancora di più perché la Sampdoria sarà arrabbiata".

Da addetto ai lavori si aspettava un mercato così deludente da parte dei blucerchiati?
"Sono abituato a vedere in casa mia. Hanno ceduto Pazzini e Cassano con il quale s'era rotto il feeling. L'attesa però genera sempre delusione e la delusione nel calcio non deve albergare perché è un gioco. Tutti i giochi hanno bisogno di entusiasmo e partecipazione".

Da qualche giorno Stefano Pedrelli, già segretario, è diventato il nuovo direttore generale del Bologna.
"Pedrelli al di là dell'incarico è una colonna di questa azienda. E' un riconoscimento importante e legittimo, ma di fatto lo era già per il grande lavoro che svolgeva".

Qualcuno ha ipotizzato alcune divergenze tra lei e l'ex amministratore Baraldi.
"Non ho mai fatto riunioni tecniche con Baraldi. Le divergenze ci possono essere se c'è un confronto, ma con lui non mi sono mai confrontato dal punto di vista tecnico".

E' vero che Baraldi ha detto 'no' a Federico Rodriguez?
"No. Non aveva il potere di farlo. Non abbiamo preso Federico Rodriguez perché non avevamo a disposizione la cifra richiesta dal Penarol. Inizialmente con il Bella Vista avevamo parlato di un prestito e poi si era arrivati ad una compartecipazione molto onerosa".

Una delle questioni di mercato che tiene banco in casa Bologna riguarda Emiliano Viviano. Quando deciderete il suo futuro?
"Devo ancora parlare con l'Inter alla quale abbiamo chiesto un mese di tempo. I discorsi li riprenderemo da fine febbraio, anche perché attorno a Viviano ci sono state delle voci incredibili spesso inesistenti. Il procuratore ha tutti gli interessi a vendere e il Dottor Baraldi e qualcun altro a suo tempo avevano interesse a vendere e incassare. Ma la verità è che lì c'è Julio Cesar. Noi non faremo lo scendiletto dell'Inter, ma dobbiamo fare i nostri programmi. Se Viviano interessa che lo prenda, altrimenti non siamo disponibili ad eventuali cambi. A marzo definiremo tutte le comproprietà perché la società ha intenzione di definire tutto il prima possibile".

Il Bologna del prossimo anno sarà ancora targato Longo-Malesani?
"Per fare i contratti bisogna essere sempre in due. Io e Malesani non andiamo a braccetto, ma sono due contratti diversi. Può darsi che io rinnovi e lui no o viceversa. Sono discorsi che andremo ad affrontare a salvezza acquisita. Noi vorremmo procedere quando arriveremo a 36-37 punti. Ne abbiamo 29 e quindi vedremo. Siamo tesserati del Bologna e quando uno è tesserato deve assolvere al meglio il proprio compito fino alla scadenza del proprio contratto. Senza soldi abbiamo dimostrato di saper lavorare con intensità. Professionalmente uno deve onorare il contratto comunque, quindi facciamo la nostra parte come se dovessimo lavorare altri vent'anni per il Bologna".