...con Perinetti

Parla a TuttoMercatoWeb Giorgio Perinetti. Dal Palermo che cambia e torna all'antico con Iachini e scopre il giovane portiere Fabrizio Alastra (tutto merito di una foto chiesta dal papà... al Direttore in aeroporto) la Juve che adesso è squadra favorita per la vittoria del campionato e i sogni e le ambizioni del Venezia. "Iachini per Zamparini è la carta più affidabile da giocare, in una situazione che è diventata delicata è stata la scelta migliore. Sono contento che Iachini abbia capito la situazione e si sia messo a disposizione", dice il Direttore.

Il calendario non aiuta.
"Iachini conosce i giocatori, può contare sul nucleo storico e Baccin e Bosi possono dargli una mano con i giovani Alastra e Pezzella. Ma l'allenatore, dalla sua, ha il gruppo storico".

2013: il papà le chiede una foto in aeroporto a Roma, Alastra arriva al Palermo. Che storia...
"Aeroporto di Fiumicino, mentre stavo per imbarcarmi per Palermo mi fermano due signori chiedendo di poter fare una foto, richiesta che accolsi con piacere. Uno dei due mi disse «Ho un figlio che gioca nelle giovanili del Trapani, Fabrizio Alastra». Chiamai Faggiano, gli chiesi di lui e mi rispose positivamente, poi lo affidai a Sicignano che diede responso positivo. Ed ecco Alastra al Palermo. La casualità aiuta, ma bisogna saper cogliere l'occasione. Ci sono tanti giovani bravi in Sicilia che hanno bisogno di un'opportunità, sono contento di averla data a questo ragazzo e che Faggiano mi abbia dato una mano. Fu comprensivo anche il Presidente del Trapani. Spero che Alastra faccia bene, il Palermo in attesa di Sorrentino, ha bisogno di mani sicure".

Scudetto: che rimonta la Juve...
"Non si può immaginare un campionato con la Juve non protagonista. La rimonta è stata sensazionale, una vittoria del Napoli avrebbe portato i bianconeri a cinque punti...gli azzurri hanno perso un'occasione".

Intanto il PSG vuole Dybala.
"Il PSG punta giocatori bravi e costosi. Dybala è entrambe le cose. Beh, giocatori così possono permetterseli solo gli sceicchi".

E il suo Venezia, direttore? Lotta con il Campodarsego, inatteso protagonista.
"Un campionato più duro del previsto, anche grazie al Campodarsego che ha grande carattere ma anche benevolenza celeste. Il fato ha accompagnato i nostri avversari, speriamo di dare presto alla fortuna i nostri colori. Il nostro motto è quello di Conte: gambe, testa e cuore. Speriamo che la squadra recepisca questo messaggio nelle dodici partite che mancano e che finalmente il campionato sia equilibrato".

Da segnalare qualche svista arbitrale di troppo...
"Si dice che alla fine tutto si compensa. In dodici partite sarà difficile... non dobbiamo parlare di arbitri, ma essere più forti di tutto e questo ci richiama alla realtà. Possiamo vincere dobbiamo farlo con le nostre forze. Il Presidente ha entusiasmo, ci trascina tutti e mi auguro di potergli dare soddisfazioni su cui si basa un progetto straordinario".

Progetto che andrà avanti? Per lei si parla della Roma.
"Raramente ho preso a cuore un progetto come quello del Venezia. Ho umiltà e passione per portarlo avanti. Gli interessi e le voci fanno piacere. Ma credo che la Roma che andrà avanti con Sabatini, che sarà il direttore sportivo anche in futuro".