...con Romairone
"Da metà novembre abbiamo iniziato un percorso per riequilibrare il sistema Carpi e ritrovare un'identità. Ci siamo riusciti, ora però manca la tappa più importante. E lavoriamo per compiere un'impresa". Parole firmate Giancarlo Romairone, direttore sportivo del Carpi, intervenuto a TuttoMercatoWeb.
Se il campionato finisse oggi il Carpi sarebbe salvo. Qualche mese fa sembravate spacciati. Quando è scattata la scintilla?
"Parte dall'impatto della proprietà di voler cambiare. Abbiamo iniziato un percorso di lavoro e sacrificio. Lavoriamo a testa bassa, soltanto così è possibile realizzare qualcosa di importante. Ancora però non abbiamo fatto niente".
Se fosse arrivato prima avrebbe fatto le stesse scelte del suo predecessore?
"Non voglio parlare del passato. Il Carpi è una realtà semplice e genuina che batte una strada costruita negli anni, da metà novembre si è tornati a ragionare con la mentalità che rappresenta il modo di fare di calcio a Carpi: passione, sacrificio e lavoro".
Non avete avuto a disposizione Gnahorè..
"Fortunatamente è tornato e sta facendo dei lavori personalizzati. Potrà tornare a giocare a calcio e questo è importante".
C'è l'idea di chiedere al Napoli il prestito per un altro anno?
"Ora pensiamo solo a lavorare. Dobbiamo percorrere la nostra strada".
Che farà in caso di salvezza?
"Niente. Davvero. Nessuna cosa particolare. Ci penseremo a cose fatte".
Sul suo contratto un'opzione per la prossima stagione. Rimarrà?
"Passa tutto dal lavoro. Ognuno di noi deve dare il massimo per il Carpi. I bilanci alla fine"